Uso temporaneo
Tubaloon, padiglione temporaneo per il Kongsberg Jazz Festival
Kongsberg, Norvegia, 2006
Progetti contemporanei
Committente: Kongsberg Jazzscener
Progettisti:

SnØhetta Architecture

Consulenti al progetto: Airlight Engineers
Prodotto: poliestere/pvc
Produttore: Ferrari Textiles
Confezionatore: Canobbio SpA
Installatore: Canobbio SpA
Funzione dell’edificio: copertura temporanea del palcoscenico
Superficie coperta:

1000 mq

Forma della struttura: forma libera di dimensioni 38x22 m e altezza massima 20 m
Zona climatica: temperata
Funzione
della membrana:
Tensostruttura a membrana con bordi in tubi pneumatici e tubi di acciaio con funzione di protezione del palcoscenico e di segnalazione dell'evento.

 
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L’appellativo Tubaloon è stato coniato dall’architetto Joshua Teas dello Studio SnØhetta Architecture  di Oslo, unendo il suffisso di bassotuba con  la parola mongolfiera, per suggerire che il padiglione è simile a uno strumento a fiato, e anche per preannunciare al visitatore la sensazione che proverà arrivando nella piazza di kongsberg nel mese di luglio, quando il padiglione gli apparirà come un grande oggetto aerostatico bloccato temporaneamente al suolo dai quattro cavi stabilizzanti che si estendono dai suoi bordi nelle diverse direzioni fino a terra.

Il Tubaloon è una tensostruttura a membrana progettata con funzione di palcoscenico principale per il Kongsberg Jazz Festival, un evento musicale annuale molto rinomato non solo in Scandinavia, considerato una delle manifestazioni di jazz più antiche e prestigiose al mondo. Il Tubaloon viene montato ogni anno e sta in piedi per tre settimane, dopo le quali viene nuovamente stoccato in container standard per il resto dell’anno. La membrana, messa in tensione da una struttura pneumatica, misura 20m in altezza e approssimativamente 40m in lunghezza e sembra pronta a rompere le catene che la trattengono fissa al suolo della piazza storica di Kongsberg, per librarsi alla deriva verso il cielo. La sua geometria ricorda gli strumenti musicali a fiato, ma è anche suggestiva di forma acustiche naturali, come quelle dell’orecchio interno. 

Un’ampia copertura che si allunga per 38 metri a proteggere il palcoscenico e gli spettatori è controbilanciata alle spalle da un inviluppo tessile che si raccoglie attorno a un foro centrale e si allunga dilatandosi progressivamente verso l’alto fino a 20 metri circa, assumendo la forma di un padiglione auricolare o dell’imbuto di uno strumento a fiato visibile da lontano, oltre il costruito che circonda la piazza. Le due parti formano un unicum tridimensionale reso possibile dalle scelte tecnologico-costruttive: si tratta di una tensostruttura a membrana a singolo layer, i cui bordi sono sostenuti da un sistema portante primario in tubi di acciaio e da una struttura secondaria in tubi pneumatici anch’essi in membrana tessile. La pretensione della membrana avviene mediate la pressurizzazione dei suoi bordi pneumatici, che, a loro volta, sono sostenuti da un endoscheletro in tubi di acciaio curvati secondo le medesime forme della parte pneumatica più esterna.

I tubi pneumatici hanno un diametro di 1 metro lungo l’intero perimetro, sia quando configurano il grande arco della copertura a forma di “becco” che si protende verso la piazza, sia quando danno forma all’arco più piccolo retrostante, sia infine quando  realizzano il grande “anello” che si erge in alto verso il cielo a richiamare i visitatori da lontano.

I tubi in acciaio hanno invece sezioni differenti: 500mm di diametro per i tubi dell’arco di sostegno del becco, 400mm per l’arco retrostante e anche per l’anello. La struttura in tubi di acciaio è sempre interna all’involucro tessile e anche quando fornisce l’aggancio ai cavi stabilizzanti non appare mai a vista. La sua presenza, celata appositamente per conferire all’insieme la leggerezza di un pallone aerostatico, si rende manifesta soltanto in corrispondenza delle connessioni con i due unici piedritti di sostegno e ancoraggio a terra. Grazie all’accurato disegno di dettaglio di tali connessioni, gli archi in acciaio sono montabili a terra con il solo ausilio di cavalletti di sostegno provvisorio, partendo proprio dal loro aggancio alle ghiere delle teste dei piedritti. Le cerniere di rotazione poste in sommità ai piedritti consentono agli archi di essere messi in posizione con l’ausilio di cavi di tiro esterni e di una gru, e di essere poi serrati in modo definitivo e infine stabilizzati  mediante quattro soli cavi tesi nelle diverse direzioni della piazza.

Questa architettura temporanea è stata progettata come un kit di pezzi montabile smontabile con facilità in tre giorni al massimo. Ogni pezzo del kit è stato pertanto dimensionato trovando un compromesso tra l’esigenza di ridurre al minimo il numero dei pezzi da montare, così da accelerare la fase di assemblaggio, e la necessità di contenere le loro dimensioni al di sotto dei 5 metri, rendendo così possibile il loro stoccaggio all’interno di container standard.

I sei punti di fondazione  - quattro di ancoraggio dei cavi stabilizzanti e due costituenti il basamento dei piedritti - sono realizzati appena al di sotto del livello della pavimentazione della piazza e collocati all’interno di pozzetti ispezionabili che garantiscono la completa fruibilità della piazza pavimentata durante tutti i mesi in cui il padiglione risulta smontato.

Di stagione in stagione, anche la membrana deve essere piegata e stoccata e poi nuovamente distesa e pretensionata. È stato quindi scelto un tessuto in poliestere con rivestimento in PVC e laccatura in PVDF di colore bianco, prodotto da Ferrari, che conciliasse le buone prestazioni di durabilità e pulibilità nel tempo, con l’esigenza di resistere ad azioni ripetute di piegatura, senza trascurare neppure le caratteristiche di traslucenza alla radiazione solare e di sensibilità agli effetti della luce artificiale notturna.

 

CREDITS
Testi a cura di Alessandra Zanelli
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Zanelli Alessandra, “Tubi in acciaio e tubi pneumatici tessili per un’architettura stagionale. Palcoscenico del Kongsberg jazz Festival, Norvegia, in Costruzioni metalliche, n. 3, mag-giu 2007, pp. 25-34, 2007.
Zaneli Alessandra (a cura di ), Progettare con le membrane, Maggioli, Rimini, 2007.

Bögner-Balz Heidrun, Zanelli Alessandra (a cura di), Ephemeral Architecture. Time and Textiles, Atti del Convegno internazionale Tensinet Symposium 2007, Politecnico di Milano, 16-18 aprile 2007, Libreria Clup, Milano.

Zanelli Alessandra, Trasportabile, trasformabile. Idee per architetture in movimento, Libreria CLUP, Milano, 2003.
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
figure 1 e 2: foto di Robert Sannes; figura 3: disegno di Joshua Teas,SnØhetta Architecture; figura 4: disegno di Andrea Pedretti, Airlight Engineers.
figura 5: foto di Bjørn-Owe-Holmberg.
figure 6, 7, 8, 9: foto Archivio Canobbio.
figura 10: foto di Jan Erik Langnes.