Tempo d'uso irreversibile
Stazione per gli autobus ‘The amazing Whale Jaw’
Hoofddorp, O, 2003
Progetti contemporanei
Committente: Schiphol Project Consult
Progettisti: NIO architecten
Consulenti al progetto:

Ingenieursbureau Zonneveld & Engiplast  Henk Bultstra, Mirjam Galjé, Hans Larsen, Jaakko van ‘t Spijker

Prodotto: Poliestere e polistirene
Produttore: -
Confezionatore: -
Installatore: -
Funzione dell’edificio: Stazione di sosta per autobus
Superficie coperta: 50x10x5 mt.
Forma della struttura: Forma libera
Zona climatica: Temperata
Funzione
della membrana:
Scocca portante

 
PHOTO GALLERY

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La stazione per gli autobus si trova al centro di una piazza nella zona dell'ospedale Hoofddorp's Spaarne e rappresenta un importante snodo per il servizio pubblico di autobus locale.

L'obiettivo dei progettisti è stato quello di dare a questa parte della città un carattere più deciso e caratterizzato. Ciò ha portato lo studio di Maurice Nio a progettare una struttura che spiccasse non solo per le dimensioni, ma soprattutto per la sua particolarissima forma all’interno di una piazza spoglia e dal carattere anonimo.

Pur essendo un'architettura dalle linee nitide e pulite le sue forme tradiscono l'aspetto anonimo e convenzionale che di solito caratterizza strutture analoghe.

La creatività ha avuto, un ruolo essenziale in questo progetto, che si muove chiaramente tra architettura e design. Al centro della piazza, questa scultura ha cambiato totalmente la percezione del contesto, diventando un'icona in grado di dare nuova espressività al paesaggio.

Si tratta, inoltre, di un interessante esempio delle potenzialità offerte da materiali innovativi e nuove tecnologie che possano dar vita a forme prima inesplorate, ma che sembrano imitare quelle della natura.

E’ un progetto particolare per forme ed uso del materiale, ad oggi la più grande struttura monoblocco al mondo realizzata con materiali sintetici, ovvero schiuma di polistirene e poliestere, lavorata tramite macchine a controllo numerico, divisa in blocchi ed assemblata in cantiere.

Anche per il sistema costruttivo ci si è avvalsi di un metodo non tradizionale, realizzando parti distinte in laboratorio e poi assemblandole in cantiere, quindi levigate per ottenere un aspetto uniforme, dopo l’accostamento e la sigillatura delle singole scocche, e protetto da uno strato superficiale di poliestere.

Maurice Nio ha trovato il materiale giusto e  la tecnologia per la produzione dei moduli presso un costruttore di piscine e un costruttore di barche.

La schiuma portante è estremamente leggera ed economica e può essere lavorata con una fresa a calcolo numerico controllato (CNC) a cinque assi, per creare forma complesse  e parzialmente sottosquardate. Nel modello al computer si sono calcolati circa 100 pezzi e poi si è lavorato direttamente con la fresa. Tutti gli elementi ad incasso come le nicchie e panchine sono integrati nella superficie  prefabbricata. In cantiere i pezzi sono stati ancorati  su uno zoccolo di legno e incollati in loco.

Nasce così una forma sinuosa che ne fa più un oggetto di design che un'architettura vera e propria.

CREDITS
Testi a cura di: Carol Monticelli, Lucia Ticozzi
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Hegger M., (2006), Atlante dei materiali , UTET, Torino
Decio Guardigli, (2004), “la forma delle idee” , L’arca, n.194, pp.12-15
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
Fig. 1,2,3,4: Decio Guardigli, (2004), “La forma delle idee” , L’arca n.194, pp.12-15

Fig. 5: Hegger Manfred, (2006), Atlante dei materilai , UTET scienze tecniche, Torino