Tempo d'uso: reversibile
Base operativa Luna Rossa
2006, Valencia,E
Progetti contemporanei
Committente: Prada Spa
Progettisti: Renzo Piano Building Workshop
Consulenti al progetto: E. Baglietto, O. Teke, F.Cappellini
Prodotto: Policarbonato
Produttore:
Confezionatore: Tensoforma  Trading srl
Installatore: Tensoforma  Trading srl
Funzione dell’edificio: Base operativa
Superficie coperta: 21700 mc
Forma della struttura: Forma piana
Zona climatica: Temperata
Funzione
della membrana:
IInvolucro

 
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In occasione della trentaduesima edizione della Coppa America, il più antico e importante evento velico, il Renzo Piano Building Workshop è stato incaricato di progettare  la nuova base operativa  di Luna Rossa Challenger.

Il risultato  è stato un edificio che si  contraddistingue per l’originalità del sistema d’involucro, definito “semplice” nella sua concezione strutturale (facciata continua) e “geniale” nella scelta degli elementi di tamponamento e finitura.

Questi particolari elementi di tamponamento che costituiscono l’involucro, sono composti  da una membrana tessile, tesata e fissata ad un telaio, di forma rettangolare,  di alluminio e assemblata con biadesivo acrilico a pannelli di policarbonato alveolare.

La parte portante di questo pannello di tamponamento è costituita  dal profilo  di alluminio sagomato in modo tale da poter accogliere il bordo di silicone che viene attaccato alla vela tramite cucitura. Questi elementi di tamponamento sono inseriti in un sistema di facciata continua  a montanti e traversi vincolati ad una serie di ganci di sospensione.

I pannelli giungono in cantiere preassemblati e vengono poi montati in opera.

Il sistema di facciata è vincolato a sua volta alla sottostruttura mediante staffe. Viene garantito inoltre con un sistema di  guarnizioni, la tenuta all’acqua e all’aria.

La produzione di questi pannelli ha richiesto una procedura abbastanza complessa  data da una prima fase di taglio delle vele e del loro assemblaggio secondo gli schemi di taglio definiti in fase progettuale. A questa fase è seguita l’applicazione dell’elastomero sul perimetro della vela poi inserita all’interno dei profili di alluminio e pretesa mediante macchina a martinetti idraulici. Questo prepensionamento della vela trasforma la membrana in un elemento strutturale rigido. A questo punto la  vela tesata e fissata è stata incollata ai pannelli di policarbonato. I pannelli così composti forniscono una resistenza termica in questo caso minima, prestazione secondaria, data la particolare collocazione geografica.

La vela all’interno del pannello ha la funzione di controllo del flusso luminoso negli ambienti generando un adeguato livello di illuminazione senza generare forti contrasti tra le aree prossime all’involucro e le parti più lontane. Fungono anche da schermo visivo tra interno ed esterno durante le ore diurne. Durante la notte invece, quando i locali interni sono illuminati, l’edificio si trasforma in una scatola luminosa.

La linea definita dell’involucro deriva dalla forma regolare dell’edificio che presenta sporgenze e rientranze solo in corrispondenza degli ingressi e dei sistemi di collegamento verticale.

L’edificio che si sviluppa su tre piani, vede al piano terra la collocazione dell’hangar, officina in grado di accogliere fino a due imbarcazioni senza albero, un’area destinata a manutenzione ordinaria e straordinaria delle barche, un deposito per gli alberi e una veliera.

Al piano primo vengono disposti gli uffici  del Team e al secondo ed ultimo uno spazio di accoglienza, una cucina, la mensa e la palestra.

CREDITS
Testi a cura di: Carol Monticelli, Lucia Ticozzi
FONTI BIBLIOGRAFICHE

FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI