Lino
4000 a.C.
Scoperte invenzioni innovazioni

Originario delle regioni temperate e subtropicali il lino è una delle piante di più antica coltivazione.

Fu ritrovato oltre 8000 anni fa nelle tombe egizie, ed era utilizzato sia per la produzione di tessuti (Fig.2), sia per la mummificazione.

La coltura e la lavorazione del lino ebbe grande diffusione i tutto l’Impero Romano. Nel Rinascimento il lino diventò sempre più presente negli usi della vita quotidiana: iniziò la produzione di lenzuola e biancheria intima raffinata.

Esistono diverse specie di piante di lino, la più usata, il linum usitatissimum, è una pianta appartenente alla famiglia delle linacee, da cui è possibile ricavare sia le fibre per la produzione di tessuti che l’olio, estratto dai semi e utilizzato nella preparazione delle vernici (Fig.3).

Dopo la raccolta della pianta matura, il fusto, che raggiunge il metro di altezza, viene posto a macerare. Durante questa fase, per via microbiologica, le sostanze incrostanti che tengono insieme i fasci di fibre si decompongono

La macerazione può avvenire lasciando le piante in luoghi aperti esposti alle condizioni atmosferiche o in acqua corrente o stagnanti.

In seguito i fasci di fibre vengono staccate meccanicamente e pettinati (Fig.1). In genere da 1.000 kg di lino macerato si ottengono circa 150 kg di fibre lunghe, circa 40 kg di "stoppe" costituite da fibre corte, e circa 110 kg di semi di lino. Le fibre vengono poi filate, tessute, eventualmente colorate e si trasformano in tessuti anche molto pregiati.

Con l’avvento delle fibre sintetiche la produzione del lino ebbe un brusco calo. Il principale produttore è ora la Cina, seguita da Francia, Russia, Bielorussia, Regno unito, Paesi Bassi.

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CREDITS
Testi a cura di Pamela Foresti

Fig.1: Tessuto in fili di lino.
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
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  http://www.lemercerie.it
FONTI BIBLIOGRAFICHE

http://www.altronovecento.quipo.it

http://www.marinigerardi.com