Cotone
7000 a.C.
Scoperte invenzioni innovazioni

I primi segni della presenza del cotone risalgono a 9000 anni fa, nella valle dell’Indo, dove furono ritrovati alcuni semi. Fu il popolo egiziano a coniare il nome Gossypion, da cui poi derivò la denominazione latina Gossypium per indicare in termini scientifici il cotone. Anche dall’altra parte dell’Oceano, nelle culture dei Maya, degli Aztechi e degli Incas il cotone era conosciuto e ampiamente utilizzato, sono stati ritrovati infatti resti di capsule e tessuti in cotone risalenti al 5800 a.C. . In Europa, furono gli arabi a portare il cotone in Grecia attorno al 350 a. C., durante il regno di Alessandro Magno. Alla storia del cotone è strettamente legato il lavoro delle popolazioni nere importate negli U.S.A.. Le grandi piantagioni di cotone iniziarono nel 1600 in Louisiana grazie e soprattutto alla manodopera a bassissimo costo degli schiavi neri. Nel XVIII secolo il cotone rappresentava ancora un prodotto di lusso per l’Europa, e in Inghilterra i prodotti tessili esteri, soprattutto indiani, venivano tassati per proteggere l’industria laniera inglese. Fu solo a partire dall’introduzione delle prime forme di meccanizzazione che il cotone cominciò a far intravedere la sua convenienza. L’invenzione di macchine per la filatura (1764), di telai per la tessitura (1785) e infine della cosiddetta ‘sgranatrice di Whitney’ (1793) negli Stati Uniti, che permetteva di separare i semi dalla fibra, determinarono quell’enorme espansione nella coltura e nell’impiego del cotone che fece incrementare la sua presenza sul mercato fino a coprire il 79% del settore tessile internazionale.

La fibra vegetale è ottenuta dalle capsule mature della pianta del cotone che quando matura si apre in 4 parti mostrando il batuffolo. La prima operazione dopo la raccolta è la sgranatura, che permette di staccare le fibre dai semi. Poi il cotone viene cardato e pettinato in modo da eliminare tutte le impurità, filato e, in base alla richiesta, colorato.

Una delle caratteristiche fondamentali che determinano la qualità e il valore commerciale del cotone è la lunghezza delle fibre. Quanto è maggiore la fibra, tanto più alto ne risulta il valore. Anche la finezza della fibra è in relazione diretta con la lunghezza e, come questa, è un carattere molto importante perché ha essa dipende il numero di fibre contenute nella sezione di un filato e conseguentemen­te la resistenza del filato stesso.

Il cotone è ampiamente utilizzato nel campo dell’abbigliamento, soprattutto per la produzione di capi comodi traspiranti e igienici come la biancheria, lenzuola, teli da cucina, ecc. e anche nel campo dell’arredamento.

E’ la fibra tessile più usata al mondo. Ai nostri giorni il cotone rappresenta circa il 45% dei consumi mondiali di fibre tessili, quasi tutto prodotto in zone del sud del mondo o in estremo oriente.

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CREDITS
Testi a cura di Pamela Foresti

Fig.1: Piantagione di cotone. La pianta può superare anche il metro di altezza.
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
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  http://www.lammatest.rete.toscana.it
FONTI BIBLIOGRAFICHE
http://www.edel2000.it
http://www.edym.com
http://www.itismarzotto.it