Nautica
La velatura mista
1300 d.C.
Percorsi evolutivi
Epoca Area Mediterranea
Utilizzo Canapa
Luogo 1300 - 1800 d.C.
Cratteristiche
Materiali Vela quadra e vela latina montate su navi a due o tre alberi
Tipologia
Progettista
APPROFONDIMENTO
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Verso l’inizio del Trecento  compare nel Mediterraneo una attrezzatura nuova che costituisce la premessa per lo sviluppo delle grandi navi a tre alberi oceaniche: la velatura mista, costituita da una vela quadra a mezzanave e una latina più piccola a poppa. Questo passo è dovuto ad una evoluzione della tipologia di vele di una caracca, trasformando l’albero di prora latino in un albero a vela quadra.

La caracca è forse uno dei tipi di imbarcazioni più interessanti sviluppati tra il Trecento e Quattrocento, il nome è di origine araba (Harraqa). Le sue prime apparizioni risalgono al IX secolo sul Tigri ed Eufrate. Nella marineria araba era usata in modelli di più grandi dimensioni ed era impiegata per scopi militari come incendiaria, ovvero equipaggiata con attrezzature per lanciare fuochi sulle navi avversarie.

In occidente, in alcune raffigurazioni del 1400 viene ritratta con un alto castello di prora, probabilmente direttamente derivato dai modelli arabi ed unico mezzo per l’abbordaggio di altre navi in caso di guerra. All’inizio del 1400 Genova era la prima produttrice di tutta l’area Mediterranea.

Nel corso del 1400 appare il terzo albero, impiantato sulla caracca in corrispondenza del castello di prora, le prime raffigurazioni compaiono in un manoscritto catalano del 1406 antecedente quindi al tondo ispano –moresco datato 1425 e considerato fino a pochi anni fa la prima raffigurazione della nave a tre alberi.

Ambedue i documenti sono di origine mediterranea e quindi non è confutabile la tesi che l’invenzione della nave a tre alberi sia di questa zona.

Al termine della costruzione della barca, compresi alberi e antenne, interveniva il maestro velaio che prendeva le misure e sceglieva il tipo di materiale da utilizzare.

Il materiale più utilizzato per la realizzazione delle vele era la canapa. Questa era utilizzata soprattutto sulle grandi imbarcazioni per realizzare vele quadre, tendoni o coperture di boccaporti. Veniva tessuta in due larghezze. Quella da 58 cm veniva utilizzata per le vele, quella da 100 cm veniva impiegata prevalentemente per la copertura dei boccaporti e per fare tende di protezione del ponte sui velieri, poiché la caratteristica della canapa grezza era quella di diventare impermeabile una volta bagnata.

La canapa poteva essere anche incerata per poter impermeabilizzare la base degli alberi sul ponte e i boccaporti; che venivano protetti con teli incrociati fino a sei strati l’uno sull’altro.

CREDITS
Testi a cura di : Cristina Mazzola
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Bellabarba S, Guerrieri E.(2006), Vele italiane della costa occidentale, dal medioevo al novecento, ed. Hoepli, Milano.
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI

Foto 1: (foto Lensini tratto da: http://www.istitutomaserati.it)

Foto 2-8: tratte da: Bellabarba S, Guerrieri E.,2006.