Marc Seguin
1786-1875 d.C.
Percorsi evolutivi
Epoca: XVIII-XIX secolo d.C.
Luogo: -
Caratteristiche: -
Materiali -
Utilizzo: -
Tipologia: -
Progettista: Marc seguin
APPROFONDIMENTO
.
PHOTO GALLERY

Per la visualizzazione dei contenuti è necessario il plug in Flash Player

Adobe Flash Player

» http://www.adobe.com/it/

Negli anni ’20 del XIX secolo, in Inghilerra, iniziarono ad apparire i primi esempi di ponti sospesi che facevano uso di cavi costituiti da fasci di fili paralleli, come ad esempio la passerella sul fiume Tweed a Galashiel (Edimburgo) o come il ponte sul fiume Etterick a Thilstane Castle del capitano Navier.
Marc Seguin, ingegnere, inventore e industriale francese, in collaborazione con i suoi fratelli si interessò negli anni 1818-20 al potenziale tecnico che i cavi a fasci di fili paralleli avevano nelle costruzioni dei ponti sospesi.


Il grande risultato ottenuto con la costruzione del piccolo ponte sospeso all’interno della loro tenuta fece capire loro i vantaggi della nuova tecnica costruttiva in termini di costi, leggerezza e reperibilità dei materiali rispetto alle pesanti barre in ferro battuto fino ad ora utilizzate. Per il calcolo delle tensioni dei cavi, i fratelli Seguin, sottesero un filo di ferro a due sostegni distanti l’uno dall’altro 30 m a cui applicò, a distanza regolare di un metro, 29 pesi di mezzo chilogrammo ciascuno. Regolò, in seguito, il filo in modo tale che la sua freccia corrispondesse all’altezza dei sostegni. Si rese conto che la catena, quasi tangente all’impalcato, riduceva le oscillazioni orizzontali del piano. In seguito a questo esperimento, Seguin, realizzò il ponte di Saint Vallier, in cui i cavi erano composti da 30 fili di 7, 4854 mmq di sezione. I fasci così formati erano poi strettamente tenuti da un filo avvolto a spirale per tutta la lunghezza.Nasceva ora il problema di come forgiare fili metallici della lunghezza necessaria, dato che il mercato non offriva un prodotto idoneo.


Seguin trovò il metodo per unire i segmenti di cavi accostando le estremità per 15 cm ed unirle fortemente tra loro con una fasciatura di fili di ferro ricotto, cioè ormai privo della componente elastica, larga 6 cm. Provò che tale giunzione non si sarebbe potuta sfilare prima di aver raggiunto i 25 kg/mmq. Tale soglia poteva essere tranquillamente considerata in sicurezza poiché il livello di sforzo durante la normale fase di esercizio arrivava a 9 kg/mmq e nella fase di collaudo a 18 kg/mmq. Il posizionamento dei cavi, durante le fasi di costruzione risultava essere un processo delicato. Seguin fece costruire due torri in muratura in cui la fune poteva assumere la forma corretta ancora prima di essere messo in opera senza traumi. Immediatamente dopo la posa il cavo veniva completato con le funi verticali alle quali erano assicurati pesi simili a quelli dell’impalcato. Provvide inoltre a creare un sistema per poter regolare i cavi direttamente in opera con delle semplici viti, così da correggere qualsiasi difetto. L’interesse di Seguin per i ponti sospesi non fu il suo unico campo di indagine scientifica: migliorò le prestazioni della caldaia tubolare a vapore usate nelle locomotive e nei battelli, degli aspetti tecnici delle ferrovie ferroviarie francesi e studiò i motori per l’aviazione.

CREDITS
Testi a cura di Pamela Foresti
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Drew P., Tenisile Architecture, Crosby Lockwood Staples, London, 1976
Sguerri L., Storia e Tecnica delle Tensostrutture, dai ponti sospesi alle architetture in legno lamellare, Biblioteca Galileo, Padova, 1995
http://it.wikipedia.org
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
Fig.1: http://fr.structurae.de