I precursori delle scocche in architettura: Eduardo Torroja Miret /1 1899 – 1961 d.C.
Scoperte invenzioni innovazioni

A partire dagli anni Trenta le costruzioni a guscio in calcestruzzo armato permettono di creare spazi a grandi luci, senza appoggi intermedi, e di forme fino ad allora sconosciute. Si tratta di forme a guscio, che non tollerano carichi sui singoli punti e escludono la presenta di forme aggiuntive.

Il contributo di Eduardo Torroja risulta determinante per l’evoluzione di questo tipo di costruzioni. E’ stato architetto e ingegnere spagnolo di tutto rispetto, si è laureato nel 1923 e ha iniziato a lavorare come consulente ingegnere con una impresa costruttrice.

Torroja, artista, ingegnere, tecnico e professore, mostra subito una grande capacità creativa, tanto tecnica che artistica e una grande conoscenza dei materiali da costruzione che utilizza creando nuove forme strutturali di sorprendente audacia ed eleganza nella sua pionieristica ricerca del design delle strutture a guscio in calcestruzzo.

Il suo pensiero e la sua incidenza sulla concezione strutturale sono certamente una eredità per le generazioni future. Fondatore, assieme a Franco Levi e a Pierluigi Nervi, del Comité Euro-International du Bèton (CEB) ha inoltre promosso l’Associazione Internazionale Strutture Spaziali.

Nelle sue architetture la scelta del materiale e la struttura architettonica determinano la forma geometrica visibile tanto dall’esterno quanto all’interno. Torroja utilizza il cemento armato per ottenere esiti formali estremi: la leggerezza delle volte sottili (il mercato di Algeciras, 1933, la sua prima struttura a guscio in calcestruzzo armato) che diventano forme organiche nel Tachira Club (1956), guscio organico che sembra appena sfiorare il terreno; il grafismo nell'acquedotto di Alloz (1939), canale sostenuto da radi cavalletti cementizi, che rende minimo l'impatto di un’infrastruttura dal disegno tradizionalmente massiccio; il gesto delle grandi coperture sospese: quella della tribuna d’onore dell'ippodromo di Madrid (1935), serie di tende piegate sospese, al palazzetto dello sport a Madrid, alla "potencia y ligereza" della copertura sullo stadio Las Corts sempre a Barcellona (1943), ala che si assottiglia verso l'estremità, struttura reticolare metallica rivestita all'intradosso da tavole lignee discontinue a ricordare la forma di un grande mollusco. Forme che nascono da una profonda comprensione del comportamento delle strutture, oltre che dalla capacità di risolvere problemi pratici attraverso esiti formali di grande impatto ed estrema raffinatezza (Barello, 2000).

La copertura a guscio dell’autodromo poggia su una estremità e è a sbalzo di 13 metri, mentre due cilindri doppi caratterizzano il palazzetto.

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CREDITS

Testi a cura di: Carol Monticelli


Eduardo Torroja Miret

Copertura della tribuna dell’ippodromo Zarzuela a Madrid, realizzato nel 1935.

FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI

E. Torroja.,The structures of Eduardo Torroja., F. W. Dodge Corp., New York, 1958.

 
FONTI BIBLIOGRAFICHE

Barello L., Introduzione alla mostra “L'opera di Eduardo Torroja” a Torino, tenutasi dal 25.11.2000 al 3.12.2000.

Kind-Barkauskas F., et alii, Atlante del cemento, UTET, Torino, 1995.
Levi F. - Chiorino M. A. - Bertolini Cestari C., Eduardo Torroja. From the philosophy of structures to the art and science of building, Franco Angeli, Milano, 2000.
Torroja E., trad. di Levi N., Levi F., La concezione strutturale, UTET, Torino, 1966.