I precursori delle scocche in architettura: Eladio Dieste /1
1917 – 2000 d.C.
Scoperte invenzioni innovazioni

Eladio Dieste, l’ingegnere della «ceramica armada», hanno saputo concepire e realizzare forme strutturali di straordinaria espressività e audacia tecnica, superando quella opposizione concettuale che ha spesso separato architettura, arte, intuizione e slancio artistico da un lato, ingegneria, tecnica e materia dall’altro.


“L’architettura di Eladio Dieste può essere considerata uno dei rari tentativi di emancipazione dei cosiddetti paesi in via di sviluppo nell’ambito delle costruzioni; un tentativo che muove da una interpretazione originale delle risorse locali, piuttosto che da una assunzione acritica di materiali, tecniche e, di conseguenza, di linguaggi estranei alla cultura nella quale si inseriscono. In questo senso viene recuperata a pieno la cultura dell’impiego strutturale degli elementi in laterizio, dimostrandone le potenzialità residue contro il ruolo marginale a cui talvolta essa viene confinata dal ruolo egemone che il cemento armato e l’acciaio hanno assunto nei paesi industrializzati” (Campioli, 1996).


L’opera di Dieste non sarebbe potuta essere concepita in nessun altro contesto. Il suo percorso creativo parte dall’usodel laterizio come materiale costruttivo di base: Dieste lo considerava assai adeguato alle potenzialità tecniche dei paesi latinoamericani e alla particolare operosità della loro mano d’opera. Il lavoro creativo di Dieste si fonda sui principi dell’economia e razionalità. Le sue architetture incorporano, oltre attenzione dei valori plastici e formali, il rispetto per le proprietà del materiale, la coerenza e la logicità del processo costruttivo, la valorizzazione di tutti gli autori implicati nella concezione e nella costruzione dell’opera.


Le costruzioni dell’ingegner Eladio Dieste sono capannoni per la lavorazione della frutta o della lana, fabbriche, silos per il grano, supermercati, stazioni per autobus e chiese, sparse per tutto l’Uruguay, il suo paese. Ad ognuna delle sue opere ha però saputo conferire un qualcosa d’originale, fatto di invenzioni strutturali intimamente connesse alla forma ed alla economicità dell’opera. Per fare questo ha usato il mattone ed il laterizio in modo ardito e fantasioso, creando superfici ondulate e di una estrema leggerezza.


“Le architetture di Eladio Dieste sono caratterizzate da quella che Eduardo Torroja ha definito come intuizione strutturale, la capacità, cioè, di individuare nel progetto di una struttura una soluzione che nasca dalla messa a sistema di quelle che definisce le equazioni di finalità utilitaria, di funzione statica, di qualità estetica, delle condizioni economiche e, all’interno delle quali, il tipo strutturale, la forma e le dimensioni e il procedimento di esecuzione rivestono il ruolo di incognite” (Campioli, 1996).

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CREDITS
Testi a cura di: Carol Monticelli

Eladio Dieste
Terminal di autobus a salto, 1980, uno spazio di 900 mq. coperto da 5 volte autoportanti appoggiate su una sola fila centrale di pilastri in cemento armato, da cui le volte si sbalzano su ogni lato per 15m.
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI

Daguerre M. (a cura di), Eladio Dieste (1918-2000), Electa, Milano, 2003.

 
FONTI BIBLIOGRAFICHE

Campioli A, Senza dettaglio: architetture di Eladio Dieste, in Costruire in Laterizio, n. 52-53, luglio-ottobre 1996.

 Daguerre M. (a cura di), Eladio Dieste (1918-2000), Electa, Milano, 2003.
 Dieste E., Eladio Dieste : innovation in structural art, New York, Princeton Architectural Press, 2004.
 Giovannardi F.,  Eladio Dieste: un'ingegneria magica, Borgo San Lorenzo, 2007.