Strutture pneumatiche
Radome di Pleumeur-Bodou
Francia, 1954-1961 d.C.
Percorsi evolutivi
Epoca materiali di sintesi
Luogo: Francia (Pleumeur- Bodou)
Caratteristiche: -
Materiali membrana plastica  in dacron e caucciù sintetico pressurizzata ad aria
Utilizzo

scientifico

Tipologia: radome
Progettista:

Milton Punnett

APPROFONDIMENTO
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A seguito delle prime applicazioni terrestri delle strutture pneumatiche vennero realizzate altre coperture per radar. Alcuni progetti divennero importanti a scala mondiale.

Nel 1954 cento semisfere gonfiabili in fibra di vetro e poliestere trovarono applicazione nel nord del Canada. Questo progetto fu relativamente economico grazie all’esperienza raggiunta dall’industria nel settore delle materie plastiche che produsse materiali con perfetta trasparenza elettronica.

Nel 1956 Bird lasciò il CAL per fondare una sua società, la Birdair Structure dove poté continuare il suo lavoro pionieristico nelle costruzioni gonfiabili e leggere.

Nel 1957 i Russi lanciano il loro satellite Sputnik. Gli Americani cercano così di prendere il vantaggio lanciando il progetto Telstar (telefono delle stelle), progetto che darà le prime telecomunicazioni intercontinentali via spazio. L’idea era di posizionare dei ripetitori terrestri da una parte all’altra dell’Atlantico; decisero così di partecipare al progetto la Francia e L’Inghilterra.

Nel 1961 viene così deciso di costruire un radome (radar –dome). Il luogo scelto fu Pleumeur- Bodou nella Côtes d’Armor in Bretagne, adatto in quanto sito un avvallamento di 110 ettari orientato ad ovest, al riparo dalle perturbazioni elettriche, non distante dal CNET (Centre National d’Etudes des Télécommunications).

Gli scavi iniziarono nell’ottobre dello stesso anno. Il radome è stato progettato dall’architetto Milton Punnett della Birdair. L’antenna, imbarcata su navi dagli Stati Uniti fu montata pezzo per pezzo, pannello per pannello, per un peso complessivo di 340 tonnellate. La Cité des Télécoms cita: “Cette formidable machinerie est protégée des intempéries par un énorme parapluie blanc, haut de 50 mètres, en toile de dacron, gonflé d’air, comme un ballon”: il radome è protetto dalle intemperie da un enorme rivestimento bianco, alto 50 mt, in tela di dacron, pressurizzata, come un pallone. Il pallone costituita da strati di Dacron e Cauciù sintetico (Hypalon).

Il radome è una costruzione alta infatti 49 mt, del diametro di 64 mt con diametro alla base, invece, di 54 mt, il peso totale dell’involucro è di 30 t e lo stesso ricopre una superficie di 9 500 m2. Alla costruzione della stazione lavorarono 1250 uomini tra operai, tecnici ed ingegneri, 24 ore su 24 sorvegliati giorno e notte da vigili e poliziotti. L’intensa sorveglianza del sito alimentò le chiacchere e le dicerie sul suo utilizzo; la popolazione pensava infatti che si stesse costruendo una base segreta per il lancio di missili.

Dopo nove mesi il nuovo de Télécommunications Spatiales (CTS) fu pronto per il lancio del satellite Telstar. La sera del 10 luglio 1962, 190 uomini tra tecnici ed ingegneri affollarono la sala di controllo. Entrarono in contatto con i colleghi Americani riuniti nel Radome di Andover (nel Maine); insieme effettuarono le registrazioni. L’antenna PB1 (Pleumeur-Bodou 1) scrutò l’ orizzonte a 360° tanto da captare il passaggio del Telstar. Alle 00.47 del 11 luglio fu stabilita la prima connessione televisiva con gli Stati Uniti, sugli schermi della sala di controllo apparirono le prime immagini direttamente provenienti dall’America, accolte con un fragoroso applauso.

L’antenna operò fino al 1985 e nel 1991 il sito divenne il Museo delle Telecomunicazioni. .
CREDITS
testi a cura di Valentina Pellegrino
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Fuzio G., 1968, Costruzioni Pneumatiche, Dedalo Libri, Bari
http://www.cite-telecoms.com/
http://fr.structurae.de/structures/data/index.cfm?ID=s0009279
http://www.fabricatedsystems.saint-gobain.com/data/aboutus/about_us.asp
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI

Fig. 1: http://www.italiq-expos.com/blog-shopping/2006/09/25/331-la-cite-des-telecoms-musee-des-telecommunications

Fig.2: http://fr.structurae.de/structures/data/index.cfm?ID=s0009279

Fig.3: http://www.fabricatedsystems.saint-gobain.com/data/aboutus/about_us.asp