Strutture pneumatiche

Archigram Group: Plug-in City; Cushicle

Inghilterra 1964-'66
Percorsi evolutivi
Epoca materiali di sintesi
Luogo: Inghilterra
Caratteristiche: -
Materiali Pellicole, tubi gonfiabili
Utilizzo: civile
Tipologia: città ideale, abitazione trasportabile
Progettista: Achigram Group
APPROFONDIMENTO
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Il gruppo Archigram nacque a Londra attorno al 1960 dall’incontro dei componenti di due studi di architettura: Peter Cook, Dennis Crompton, Warren Chalk da una parte e David Greene, Ron Herron e Michael Weeb dall’altra. Era un gruppo di architetti d’avanguardia, futuristi, antieroici e filo-consumistici che prendeva ispirazione dalla tecnologia per creare una nuova realtà che fosse unicamente espressa attraverso progetti ipotetici.  

Gli Archigram pubblicarono l’omonima rivista dal 1961 al 1970, il cui nome “Archigram” doveva evocare un messaggio o una comunicazione astratta: telegramma, aerogramma ecc. La rivista costituì lo strumento d’identità del gruppo nella quale poter esprimere liberamente i propri pensieri e idee.

Gli Archigram portarono avanti indagini sulla relazione tra architettura e consumo fino a teorizzare città che si collegano come punti di una gigantesca rete con progetti che prevedano unità di abitazione semoventi e trasportabili o interi edifici che, simili a giganteschi ragni, si aggirano per la città, pronti a soddisfare i bisogni di una popolazione di tipo nomade.

Essi concepivano l’architettura come una disciplina aperta, sentivano il bisogno di leggere la città non come una serie di semplici edifici, bensì come una serie di eventi che si intersecano all’infinito e sentivano il bisogno di immaginare la progettazione di alloggi come estensioni e non come semplici case.

Il gruppo compì, infatti, esperimenti con la tecnologia modulare progettando capsule di spazio. La casa capsula è un oggetto da negozio: le parti che la compongono possono essere cambiate e scambiate. Inizialmente e fino alla metà degli anni Sessanta, Archigram si dedicò a progetti megastrutturali, tra cui Plug-in City di Peter Cook del 1964 ma successivamente l’attenzione venne concentrata nella progettazione di habitat portabili.

Il progetto della Plug-in City venne pubblicato nel 1964 in "Archigram 5". Il progetto è di Peter Cook che propose una città, senza costruzioni, contenuta in una forma megastrutturale all’interno della quale esistono diverse funzioni che vengono messe in relazione grazie a sistemi di comunicazione e circolazione. Plug-in City consiste in una rete di vie di accesso ai trasporti e ai servizi essenziali quali elettricità e riscaldamento, sopra le quali spazi commerciali e abitazioni vengono assemblate tramite un sistema di gru di servizio. La megastruttura è costituita da una maglia strutturale di pianta quadrata, orientata a 45° rispetto a un binario di circolazione. All’interno di questa rete vengono inserite delle unità atte a soddisfare i diversi bisogni; queste vengono servite e manovrate per mezzo di gru poste su dei binari situati in cima al telaio strutturale. Esse hanno durata limitata, a differenza dell’intero sistema che ha invece una durata di quarant’anni.

All’intera struttura possono essere agganciati degli abitacoli mobili, delle case-apparecchi da portarsi dietro in una città-macchina alla quale allacciarsi. In questo progetto la città viene dunque concepita come un insieme di funzioni, un insieme di servizi meccanici ed elettronici che permettono all’uomo di spostarsi e alimentarsi con la propria casa-kit.

Cushicle (neologismo formato incrociando le parole cuscino e veicolo) di Michael Webb è un progetto del 1966 ed “è un’invenzione che permette all’uomo di trasportare un ambiente completo sulla propria schiena. Si gonfia quando ce n’è bisogno. È un’unità nomade completa e interamente equipaggiata”. Cushicle è composto da una armatura (una sorta di telaio che serve da supporto ai diversi accessori) e da un involucro gonfiabile al quale si aggiungono membrane supplementari che servono da schermi di visione. L'unità fornisce tutti i comfort abitativi, incluse radio, televisione e persino un casco con microfono, e soddisfa i principali bisogni come l'accesso ad acqua, cibo e riscaldamento; «con l’installazione di nodi di servizio e apparecchi supplementari, l’unità Cushicle autonoma potrà essere sviluppata in modo da divenire parte integrante di un sistema urbano più esteso di involucri personalizzati».

CREDITS
testi a cura di Valentina Pellegrino
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Topham S., 2002, Blow Up: inflatable art, architecture and design, Prestel, Munich
http://www.trax.it/peter_cook.htm
http://www.noemalab.org/sections/specials/tetcm/2004-05/archigram/immaginario_tecnologico.html
http://www.sac.or.kr/eng/lab2003/archigram/
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
http://www.archigram.net/about.html