Epoca | Anni '60-'70 |
Luogo: | Haslemere , Londra |
Caratteristiche: | _ |
Materiali | Plastica rinforzata con fibre di vetro |
Dato | - |
Utilizzo: | Istituto di formazione |
Tipologia: | - |
Progettista: | James Stirling |
.
Per la visualizzazione dei contenuti è necessario il plug in Flash Player
» http://www.adobe.com/it/
Tra il 1931 e il 1938 venne inventata e industrializzata la maggior parte delle materie plastiche oggi significative per l’edilizia.
In primo tempo le plastiche vennero impiegate soltanto nel campo dell’allestimento di interni e della produzione di arredi.
Nei tardi anni ’50 tuttavia prese il via un’intensa serie di sperimentazioni che aveva come oggetto la produzione di interi edifici in materiale plastico, applicazione facilitata dall’utilizzo di nuove tecniche di lavorazione come la laminatura e dalla produzione di pezzi stampati rinforzati in fibra di vetro.
Uno degli esempi più notevoli dell’epoca risulta essere proprio il progetto di Stirling realizzato nell’Inghilterra meridionale nel quale le differenti proprietà delle materie plastiche vennero combinate in maniera differente per produrre componenti edilizi a guscio autoportante .
Il nuovo edificio venne aggiunto ad una residenza aristocratica di fine secolo per accogliere un centro di formazione Managers per la ditta Olivetti.
Due ali di aule, una destinata ai tecnici e l’altra ai venditori, seguono il profilo del terreno ai limiti dei boschi nelle campagne alla periferia di Londra.
Un collegamento vetrato a doppia altezza unisce la residenza al punto di congiunzione tra le due ali.
I solai delle aule sono a doppia altezza rispetto alla costruzione principale, cui si congiungono grazie a due rampe poste nell’elemento di collegamento.
Questo impianto a due ali è composto da uno scheletro portante realizzato in cemento precompresso sul quale vengono applicati quattro tipi di pannelli di tamponamento prefabbricati realizzati con elementi sandwich in materiale composito, plastica rinforzata con fibre di vetro.
Le pareti esterne e la struttura di copertura si fondono senza soluzione di continuità e possiedono anche proprietà termoisolanti.
In questo caso il progettista non realizza un’architettura nel senso classico del termine ma crea un’opera nel paesaggio.
L’opera è anche dimostrazione di quanto gli oggetti in plastica siano vicini all’architettura e al design industriale.
Gli allora popolari colori, le superfici finite a lucido la mancanza di dettagli necessari come i canali di scolo sottolineavano il carattere tecnologico del progetto.Herzog T., Lang W., Krippner R., (2005), Atlante delle facciate, UTET, Torino | |
Jo Eisele, Walter Scholler (2002), “materiali sintetici in architettura” , Detail, n.12, pp.1540-1543 | |
1999, “Stirling in Gran Bretagna” , Domus, n.12, itinerario 162 pp.124 | |
Fig. 1: Jo Eisele, Walter Scholler (2002), “materiali sintetici in architettura” , Detail, n.12, pp.1540-1543 | |
Fig. 2,3:Girouard, Mark,(1998), Big Jim : the life and work of James Stirling , Chatto & Windus, London | |
› | .................................................................. |
› | .................................................................. |
› | .................................................................. |
› | .................................................................. |
› | .................................................................. |
› | .................................................................. |
› | .................................................................. |
› | .................................................................. |