Stazione di trasferimento termico, WOS 8
Utrecht, B, 1998
Percorsi evolutivi
Committente: UNA Energy Production Company
Progettisti:

NL architects (Netherlands)

Pieter Bannenberg, Walter van Dijk, Kamiel Klaasse, Mark Linnemann
Consulenti al progetto: Q.Calis, F.Idenburg, E. Mello, M. Schreinemachers, R. Visser
Prodotto: Poliuretano
Produttore: -
Confezionatore: -
Installatore: -
Funzione dell’edificio: Edificio tecnico
Superficie coperta: 200 mq. circa
Forma della struttura: Forma piana
Zona climatica: Temeperata
Funzione
della membrana:
Rivestimento esterno

titolo dettaglio
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Prima ancora di essere edificio tecnico Wos 8 è una presenza metafisica dove arte e tecnologia si fondono in un unico linguaggio. Wos 8 è una centrale termica destinata a contribuire al fabbisogno energetico di Leidsche Rijn nuovo quartiere residenziale alla periferia di Utrecht.

L’edificio tecnico era soggetto a condizioni di progetto molto rigide come la riduzione al minimo delle quote esterne le quali dovevano corrispondere esattamente alla dimensione dei dispositivi tecnici dislocati all’interno.

Come struttura portante viene utilizzata una costruzione tradizionale di arenaria calcarea con elementi prefabbricati di calcestruzzo e intonaco. Uno dei requisiti progettuali era di ridurre al minimo l’ingombro esterno e di adattarlo esattamente alle dimensioni dei dispositivi tecnici che si trovavano all’interno.

Per l’involucro, è stato utilizzato dagli NL architects, per la prima volta proprio in questo progetto, Il principio della membrana plastica.

Qui un manto di poliuretano, normalmente utilizzato per sigillare le coperture, materiale impermeabile all’acqua e in grado rivestire e sigillare le giunzioni delle parti strutturali, viene teso orizzontalmente e verticalmente come una vera e propria pelle intorno all’edificio.

L’involucro di poliuretano consente di percepire un’immagine continua e monolitica del volume. I singoli elementi come le porte, che permettono di comprendere le dimensioni, scompaiono all’interno di questa grande forma.

La facciata di questo edificio, oltre a rivestire uno spazio tecnico, ha integrate funzioni diverse e diventa pertanto un campo da gioco verticale. Un canestro da basket, una facciata da scalare, finestre per spiare: questa pelle resistente unisce tutti gli elementi dal punto di vista formale e tecnologico.

L’involucro di plastica viene realizzato con tecnica a spruzzo e, una volta solidificato, presenta una finitura superficiale perfettamente liscia e continua, rendendo superflui i tradizionali dettagli di facciata, quali gli sgocciolatoi: l’acqua piovana scende infatti a cascate libere dall’edificio.

L’ispirazione per il colore nero dell’edificio è da ricondurre alle immediate vicinanze del lotto. Sui grandi terreni agricoli che lo circondano infatti, dopo la raccolta le balle di fieno vengono rivestite di plastica nera e la sciate nei campi; l’edificio si inserisce pertanto nel linguaggio cromatico e materiale del paesaggio culturale locale.

CREDITS
Testi a cura di: Carol Monticelli, Lucia Ticozzi
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Hegger, Manfred,(2006), Atlante dei materiali, UTET, Torino
Silvia Fabi, (2002), “NL Architects: Wos 8” , Area, n.64, pp.44-53
www.architettura.supereva.com
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
Fig.1: Hegger, Manfred,(2006), Atlante dei materiali, UTET, Torino
Fig. 2-4: www.architettura.supereva.com