Tensostrutture
Dorton Arena
Raleigh, 1952 d.C.
Percorsi evolutivi
Epoca: XX secolo d.C.
Funz. struttura: Padiglione fieristico
Utilizzo: Civile
Luogo: Raleigh, U.S.A.
Materiali: Cavi e pilastri in acciaio, archi parabolici in c.a.
Dimensioni: 92x97 m di superficie
Tipologia: Tensostruttura
Progettista: M. Nowicky, F. N. Severud, W. H. Dietrick
APPROFONDIMENTO
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La Raleigh Arena, nel 1952, apre la fase dell’Architettura Tensile vera e propria e per la prima volta viene introdotto il concetto di superficie tesa a doppia curvatura presollecitata. Gli anni successivi al secondo conflitto mondiale sono stati caratterizzati da numerosi studi sulle strutture sospese e del loro comportamento statico, senza però mai scoprire le reali potenzialità delle tensostrutture. La copertura della Raleigh Arena è stata la prima ad essere realizzata con una rete di cavi presollecitati, anche se nella progettazione iniziale, Nowicky, non aveva neanche ipotizzato tale sistema per la sua copertura, ma solo un semplice impianto costituito da funi sospese.

Il primo progetto prevedeva che i grandi archi a parabola fossero sostenuti da possenti pilastri in calcestruzzo armato su cui gravavano altri due archi analoghi e, inoltre, il piano terra non sarebbe dovuto essere chiuso, ma aperto generando così un portico di accesso (Fig.10). A causa della prematura morte, Nowicky, non potè seguire i lavori di realizzazione; i progettisti che lo sostituirono, Severud e Dietrick, modificarono i disegni iniziali. L’edificio realizzato, oggi ancora in uso, copre una superficie di 92 x 97 m, in cui due archi in calcestruzzo armato sottoposti a compressione si incrociano e formano le travi di bordo della copertura (Fig.4). La soluzione della copertura progettata da Severud e Dietrick era composta principalmente da due tipologie di cavi, una curvata verso il basso e l’altra curvata verso l’alto sono sostenuti da numerosi pilasti in acciaio di diversa altezza(Fig.5).I cavi concavi assumono la posizione naturale di una catenaria, mentre quelli convessi pretesi sono disposti perpendicolarmente, a cavallo dei precedenti, assicurando una rigidità alla superficie che si viene a formare.

La forma che ne risulta, grazie alle funi pretese che non possono assumere una configurazione a catenaria, è quella di un paraboloide iperbolico. I progettisti non giunsero immediatamente a questa soluzione, infatti la loro proposta iniziale era quella di seguire i disegni originali di Nowicky in cui utilizzava semplici cavi sospesi, ma poi, per facilitare la messa in opera del rivestimento, tessero trasversalmente altri cavi rivestiti di gomma. Severud e Dietrick intuirono che la nuova conformazione risultava essere controventata limitando i fenomeni depressione. Per rendere la copertura più sicura posizionarono dei tiranti strallati nei pilastri interni dell’edificio stesso. Con la Dorton Arena si può ammirare qualcosa di nuovo, anche dal punto di vista formale, e ciò non è che il punto di partenza (Fig.6-7-8-9). Dal 1952 in poi, l’Architettura Tensile, ebbe un costante sviluppo, incanalandosi in diverse direzioni con numerose soluzioni strutturali capaci di adattarsi a qualsiasi esigenza funzionale.

CREDITS
testi a cura di Pamela Foresti
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Drew P., Tenisile Architecture, Crosby Lockwood Staples, London, 1976
Sguerri L., Storia e Tecnica delle Tensostrutture, dai ponti sospesi alle architetture in legno lamellare, Biblioteca Galileo, Padova, 1995
http://en.structurae.de
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
Fig.1: http://www.remhaus.com
Fig. 1-9: http://www.midatlanticgateway.com
Fig.10: http://www.nps.gov