Il calcestruzzo tralucido
       2001
Scoperte invenzioni innovazioni

Il calcestruzzo ha una densità notevole, per cui dà idea di solidità e durata nel tempo. E’ un  materiale opaco per sua natura. Risulta arduo associare mentalmente l'idea di solidità e pesantezza alla condizione di traslucenza, capacità della luce di attraversare un materiale. Eppure la ricerca di nuovi materiali attraverso sperimentazioni ardite hanno condotto all'idea di avere queste proprietà in un unico materiale: un conglomerato cementizio trasparente.

Le sperimentazioni per realizzare un materiale conglomerato che consenta l'uso massivo ed al contempo trasmetta la luce, si sono avviate nel 2001 per opera di due ricercatori-architetti contemporaneamente, ma in ambiti separati.

Bill Price, architetto texano ricercatore presso l'Università di Houston, Áron Losonczi architetto ungherese, lavorano al medesimo tema e immaginano di realizzare un giorno intere pareti e facciate con un materiale strutturale al contempo trasparente.

Price non pubblicizza la sua ricerca e porta avanti la sperimentazione. Cerca il mix adeguato alla composizione di un calcestruzzo traslucido che possa essere plasmato nella forma desiderata, realizzando una serie di prodotti - oggetti per il design, tavoli, lampade, tubi, come anche blocchi, mattoni, lastre, pilastri - benché l'applicazione su ampia scala necessiti ancora anni di sperimentazioni.

Il campione tipo è già in produzione: aggiungendo fibre di vetro o di plastica alla miscela del calcestruzzo, il 5% del volume del materiale prodotto può condurre la luce. Il "Pixel Panels" che Bill Price realizza è di venticinque per cinquanta centimetri, con resistenza a compressione pari a quella del cemento standard. Il calcestruzzo translucido per diventare competitivo sul mercato, dovrà poter essere gettato in opera, sopportare carichi, isolare e durare tanto quanto un calcestruzzo tradizionale e le valutazioni riguardo il mantenere in essere delle sue caratteristiche principali per il momento sono in continuo approfondimento tecnologico.

Price mantiene metodicamente sotto analisi il ciclo produttivo analizzando quali fasi del processo tradizionale possano essere mantenute inalterate, quali componenti invece modificate per permettere il passaggio della luce – leganti, aggregati, additivi, rinforzi, casseforme. È prevista la sostituzione degli inerti con frammenti di vetro, l'utilizzo di leganti plastici, l'adozione di armature in kevlar fino all'utilizzo di casseforme con micro fori.

Dall'altro lato Áron Losonczi, laureato a Budapest e dottore di ricerca a Stoccolma, nel 2001 mette a punto artigianalmente e brevetta il LiTraCon, scegliendo di portare avanti l'idea nel laboratorio della sua piccola Csongràd.

Osservando poi una scultura dell'artista rumeno Varga St. Luigi, un blocco di calcestruzzo trapassato da lastre di vetro, l'immagine che combinava opacità e lucentezza, ha cominciato a pulsare nella sua mente fino a divenire, filtrata e assorbita dalle sue conoscenze, "progetto".

Light Trasmitting Concrete è un conglomerato tralucente, perchè ingloba fibre ottiche, del tipo Schott, nella percentuale dal 3 al 4%. La luce - naturale o artificiale - riesce a penetrare i due lati del muro, indipendentemente dal suo spessore, rendendolo luminoso; sulla superficie si delinea il profilo degli oggetti post-posti. I primi campioni realizzati in forma di blocchetti, come testimoniano le prove di laboratorio, conservano le medesime caratteristiche del conglomerato cementizio ordinario. Áron Losonczi assicura che il mix di componenti può essere regolato a seconda delle esigenze e adattato ad hoc per lo specifico progetto. Al momento le fibre ottiche sono disponibili in vetro ed in plastica, nei diametri che oscillano dai 30 ai 100 micrometri per quelle di vetro, dai 0,5 ai 2,5 millimetri per quelle di plastica, capaci di trasmettere meglio i colori.

La procedura di produzione prevede che il cemento fine venga stampato in forme prefabbricate insieme a dei “tessuti” in fibre di vetro, aggiunti a strati durante il processo. 

Le estremità delle fibre di vetro fuoriescono dalla superficie del cemento stampato e trasferiscono luce all’interno dello spessore.

Le lastre sono disponibili in colore grigio lava nelle due dimensioni 250 x 500 e 300 x 600 mm (9.84 x 19.69 e 11.81 x 23.62 in) negli spessori 40, 60, 80 e 100 mm (1.57, 2.36, 3.15 e 3.94 in).

La resistenza a compressione del materiale è superiore a 80 N/mm² (il cemento standard ha una forza pari a 40-50 ed il cemento rinforzato arriva a 131) e la densità è 2100 – 2300 kg/m³.

Il costo di produzione tuttavia è alto, i tempi di produzione sono elevati e gli elementi attualmente in produzione hanno spessore ancora ridotto.

I blocchi o pannelli prefabbricati di calcestruzzo traslucido sono stati presentati per la prima volta in una fiera dei materiali medilizi, la Fiera internazionale delle costruzioni, Batibouw 2007, a Bruxelles.


CREDITS
Testi a cura di: Carol Monticelli

Il calcestruzzo tralucido
Il calcestruzzo traslucido consente alla luce di attraversare una parete quasi opaca, grazie alle fibre ottiche annegate nel conglomerato: esempi di blocchi sperimentali realizzati da Aron Losonczi e Bill Price.
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
www.litracon.hu
 
FONTI BIBLIOGRAFICHE
ARMAN Beatriz, POLI Matteo, "Aron Losonczi. Transparent Concrete", p. 40-50, in Domus, n. 875, 2004.
ZIJLSTRA Els (a cura di), Material Skills, Rotterdam, Materia, 2005, pp. 168.
www.nbm.org/liquid_stone/home.html
www.materia.nl