Casco per il chilometro lanciato, Speed – Monster
2004
Percorsi evolutivi
Epoca 2004
Luogo: -
Caratteristiche: Durevolezza, rigidità e leggerezza
Materiali Fibra aramidica (Kevlar)
Dato -
Utilizzo: Sportivo
Tipologia: Casco da competizione
Progettista: Beat Engel
APPROFONDIMENTO
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L’essere più veloce richiede un vantaggio in termini di alte prestazioni, in vari tipi di equipaggiamenti sportivi , auto, imbarcazioni a vela, caschi da gara, e biciclette , i quali hanno tutti tratto dei vantaggi dalla combinazione di forza, rigidità e leggerezza raggiunte nei materiali compositi in fibra di carbonio.

Materiali compositi avanzati sono disponibili solo a partire dagli anni 60, e sono stati utilizzati prevalentemente nell’industria militare e aerospaziale fino all’inizio degli anni 80.

Tutti i settori dell’industria legata agli sport hanno intuito le enormi potenzialità di questi materiali: la fibra di carbonio offre la più alta rigidità, la fibra arammidica assorbe maggiore quantità di energia ed entrambi hanno la capacità di sostituire metalli più pesanti con componenti più leggere.

Poiché la leggerezza in ultima istanza influenza notevolmente la velocità, compositi rinforzati con fibre tessili stanno offrendo maggiori opportunità per il mercato del tessile tecnologico.

Le componenti sono modellate attraverso la stesura di strati di carbonio e resina epossidica su una sagoma ed essiccati per mezzo di calore e pressione. Il tipo di materiale grezzo è lo stesso utilizzato nell’industria aerospaziale, cioè fibre di carbonio impregnate con resina epossidica in uno stadio chiamato comunemente “prepreg”.

Fibre di carbonio intrecciate vengono usate principalmente perchè possono essere tessute e ritagliate in forme complesse, sebbene vengano utilizzate anche fibre unidirezionali.

Strati di prepreg vengono sovrapposti sulla sagoma e fissati mediante l’utilizzo della tecnica sotto vuoto, con l’effetto di compattare il laminato prima dell’essiccazione. Questo composto viene poi inserito in un forno pressurizzato, dove viene impiegato azoto a sette atmosfere per compattare il laminato. Contemporaneamente, nel contenitore la temperatura viene portata a 175°C per l’essiccazione. Dopo 90 minuti il pezzo viene raffreddato ed estratto solido della sagoma.

Questa stessa tecnologia, su più piccola o più larga scala, è impiegata per realizzare qualsiasi cosa dai caschi ad alte prestazioni per gli sciatori di velocità alle barche a vela da competizione.

Nel corso degli anni l’atleta professionista -  sia che si tratti di un pilota di auto da corsa, sia di uno sciatore o un navigatore – ha svolto un ruolo importante nella progettazione. Gli utilizzatori diventano sempre più spesso i progettisti, dato che l’esperienza della competizione ha un valore inestimabile nel capire i problemi pratici e legati alle prestazioni dell’equipaggiamento.

Beat Engel, un discesista, iniziò a realizzare caschi per alte velocità per se stesso a metà degli anni 80. Nel corso degli anni ha realizzato caschi per campioni del mondo come Tracie Max Sachs, la campionessa della Coppa del Mondo della Federazione Internazionale di Sci nel 2004.

Con una velocità superiore ai 230 km orari, la prestazione di Tracce Sachs fa affidamento sul più alto livello di aerodinamicità per raggiungere la più bassa resistenza mentre scende lungo il tracciato. Il suo casco Speed – monster,  racchiude completamente la sua testa e il collo così che le gambe, la schiena e la testa diventano un proiettile compatto.

Il casco è un sistema a due gusci con un sottile strato esterno finalizzato principalmente a migliorare la prestazione, il quale si stacca nell’eventualità di una caduta, lasciando un casco interno protettivo. Entrambi i gusci sono fatti in fibra arammidica, meglio conosciuta come Kevlar, intrecciata, compressa tra due strati di fibra di vetro, applicata con resina poliestere. Questo materiale rende il casco durevole, veloce e leggero.

CREDITS
Testi a cura di: Carol Monticelli, Lucia Ticozzi
FONTI BIBLIOGRAFICHE
McQuaid Matilda, (2005), Extreme textiles : designing for high performance, Princeton Architectural Press, New York
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
 Fig. 1-3: McQuaid Matilda, (2005), Extreme textiles : designing for high performance, Princeton Architectural Press, New York