Requisiti energetico ambientali delle membrane

1. CLASSE DI ESIGENZA: BENESSERE/IGIENE
1.A CLASSE DI REQUISITO: COMFORT TEMOIGROMETRICO
1.B CLASSE DI REQUISITO: COMFORT VISIVO
1.C CLASSE DI REQUISITO: COMFORT ACUSTICO
1.d CLASSE DI REQUISITO: QUALITà DELL’ARIA
2. CLASSE DI ESIGENZA: AMBIENTE
2.A CLASSE DI REQUISITO: RISPARMIO ENERGETICO
2.B CLASSE DI REQUISITO: RISPARMIO DI RISORSE
2.A CLASSE DI REQUISITO: RISPARMIO ENERGETICO

Intraprendere un approfondimento scientifico relativo al requisito del risparmio energetico risulta essere particolarmente complicato per due principali motivi: da un lato per la mancanza di dati specifici, dall’altro per la complessità del prodotto finito, soprattutto quando l’attenzione è rivolta alle membrane multistrato. Più opportuno sembra dunque proporre delle considerazioni legate al tema.
L’aspetto energetico legato a un prodotto, sia esso edilizio o di altra natura, può essere affrontato considerando le prestazioni energetiche del prodotto finito, ovvero la capacità di far risparmiare energia durante la fase di vita utile, ma anche valutando i consumi energetici durante tutto l’arco di vita del prodotto, iniziando dalla sua produzione.
Quando si valutano le prestazione energetiche di un involucro a membrana immediato è il riferimento ai requisiti di isolamento termico, di inerzia termica, di controllo solare, di ventilazione: più elevate sono le prestazioni, minore è il ricorso agli impianti meccanici per garantire un ottimale microclima interno allo spazio racchiuso dalla membrana e, di conseguenza, maggiore è il risparmio energetico. Come emerso, però, nella trattazione relativa al comfort termoigrometrico (cfr. punto 1.A), date le loro caratteristiche di leggerezza e di semitrasparenza, le membrane possono essere considerate più dei filtri che delle barriere di flussi dall’esterno verso l’interno e viceversa e, di conseguenza, le prestazioni termoigrometriche che sono in grado di garantire, difficilmente possono essere comparate con quelle offerte da elementi costruttivi massivi.
Altre considerazione possono essere avviate quando si affronta la questione relativa all’energia incorporata di un materiale, che corrisponde al totale dell’energia utilizzata per la fabbricazione, il trasporto, la manutenzione di un prodotto, nel nostro caso edilizio, e l’eliminazione dello stesso alla fine della vita utile. Due sono i metodi più utilizzati per calcolare l’energia incorporata. Il primo si basa su analisi input-output legate a dati economici nazionali, mentre il secondo risale fino all'estrazione delle materie prime impiegate nella fabbricazione di un prodotto; a ogni passo del processo produttivo viene determinato il consumo energetico sulla base dei dati d'esercizio per poi sommarlo allo stadio successivo. Questo metodo calcola il fabbisogno complessivo d'energia che dovrebbe risultare pari a quello calcolato con il metodo input/output.
Approfondimenti inerenti questa tematica sono affrontati in numerosi testi, fra cui si citano:

AA.VV.,
(1994), Manuale di progettazione edilizia, vol.2 Criteri ambientali e impianti, Hoepli, Milano
AA.VV.,
(2002), Progettare per l’ambiente, Ranieri Editore, Milano
Baldo G.L., Marino M., Rossi S.,
(2005), Analisi del ciclo di vita. Materiali, prodotti, processi, Edizioni Ambiente, Milano
Butera F.M.,
(2007), Dalla caverna alla casa ecologica. Storia del comfort e dell’energia, Edizioni Ambiente, Milano
Worldwatch Institute (a cura di Bologna G.),
(2004), State of the World 2004, Edizioni Ambiente, Milano

Dati specifici relativi ad alcune materie plastiche, che non consentono tuttavia un discorso esaustivo da allargare alle membrane tessili, sono reperibili in:
AA.VV.,
(2006), Atlante dei materiali, UTET, Torino
Boustead I.,
(1993), Eco-profiles of the European Plastics Industry, Report 3: Polyethylene and Polypropylene, European Centre for Plastics in the Environment, Bruxelles
Boustead I.,
(1994), Eco-profiles of the European Plastics Industry, Report 4: Polystyrene, European Centre for Plastics in the Environment, Bruxelles

Un punto su tutti che può indurre a delle riflessioni sulle questioni energetiche legate alle membrane: nella maggior parte dei casi le materie prime, che danno origine ai prodotti finiti, derivano da risorse non rinnovabili, petrolio e gas naturale, due fonti energetiche fondamentali in via di esaurimento.