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Cloruro di polivinile - PVC
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1872 d.C. | ||||||||||||
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Il cloruro di polivinile, conosciuto anche con la sigla PVC, è il polimero più importante tra quelli ricavati dai monomeri vinilici ed è una delle materie plastiche più utilizzate al mondo. Il PVC deve la sua versatilità alla possibilità di essere miscelato con materiali plastificanti che lo rendono flessibile e modellabile, poiché in purezza è un materiale rigido. Il cloruro di polivinile fu osservato per la prima volta casualmente all’interno di bottiglie contenente cloruro di vinile esposte alla luce solare da Henri Victor Regnault prima e poi, nel 1872, da Eugen Baumann. I primi tentativi al’inizio del XX secolo per rendere malleabile e lavorabile il PVC fallirono, rendendo impossibile la commercializzazione del prodotto. Solo nel 1926, Waldo Semon riuscì i quest’impresa aggiungendo additivi plastificanti. Gli utilizzi del PVC sono innumerevoli, può essere modellato per stampaggio a caldo nelle forme desiderate. Può essere ridotto a film oppure a liquido con cui vengono spalmati tessuti o rivestite superfici, serbatoi, valvole, rubinetti, vasche e fibre tessili artificiali. Le applicazioni più rilevanti sono la produzione di tubi per edilizia (ad esempio grondaie e tubi per acqua potabile) profili per finestra, pavimenti vinilici, film rigido e plastificato per imballi e cartotecnica . Il PVC è molto utilizzato anche nella produzione di tessuti e di dischi per la riproduzione musicale. . CREDITS
Testi a cura di Pamela Foresti
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![]() Fig.1: Pannelli e fogli in PVC.
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
FONTI
BIBLIOGRAFICHE
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