Tempo d'uso: reversibile
Plastic House
2002, Tokyo, G
Progetti contemporanei
Committente: Rowland Kirishima
Progettisti: Kengo Kuma & Associates
Consulenti al progetto: Kajima Design, Tokyo
Prodotto: Plastica fibrorinforzata rivestita con poliuretano
Produttore: Asahi Glass Matex Co.
Confezionatore:
Installatore: Kajima Design, Tokyo
Funzione dell’edificio: Edificio residenziale
Superficie coperta: 83,34 mq
Forma della struttura: Forma piana
Zona climatica: Temperata
Funzione
della membrana:
Rivestimento esterno

 
PHOTO GALLERY

Per la visualizzazione dei contenuti è necessario il plug in Flash Player

Adobe Flash Player

» http://www.adobe.com/it/

Si tratta di una piccola residenza, costruita a Tokyo per il fotografo Roeland Kirishima. Il progetto ha fornito a Kengo Kuma la possibilità di sperimentare un nuovo materiale.

L’architetto ha deciso di impiegare e sperimentare un materiale di nuova generazione, il poliuretano, un polimero termoplastico, sfruttando nuove possibilità costruttive e espressive nella maggior parte dei subsistemi dell’edificio:  l’intento è sfuggire dalla pesantezza della scatola di cemento armato, materiale da lui considerato troppo pesante e durevole per lo scenario effimero di una città in continuo divenire come Tokyo.

La scelta di un materiale plastico di nuova generazione, con caratteristiche assimilabili a due materiali di uso comune nell'architettura tradizionale giapponese, il bambù e la carta di riso, ha come finalità la ricerca di effetti e atmosfere ricorrenti attraverso una materia diversa. La luce infatti può entrare nell’edificio attraversando la plastica, che si comporta in modo analogo alla carta di riso. Il progettista sceglie di usare la plastica perchè è leggera, una leggerezza naturale e intrinseca.

La forma dell’edificio è stata in gran parte determinata dalla ristretta forma del lotto assegnato, di 151 mq e con uno sviluppo massimo in altezza fuori terra di 5,46 m.

Nella Plastic House gli elementi di acciaio della struttura sono stati rivestiti di uretano, che oltre a migliorare la prestazione del sistema, rende gli elementi costruttivi “sensibili” alla luce. Di notte, la casa si trasforma in una sorta di lanterna, avvolta da un alone di luce che ne accentua il senso di leggerezza.

La residenza si sviluppa su tre livelli di cui il piano interrato è occupato da un appartamento, il primo livello dal soggiorno-pranzo e dall’atelier del fotografo e il secondo livello all’appartamento dello stesso.

Il piano terra si apre su una corte le cui pareti perimetrali sono completamente costruite con FRP (plastica fibrorinforzata) e rivestiti da uno strato superficiale di poliuretano, mentre la copertura è completamente vetrata in modo tale da diffondere in modo uniforme la luce all’interno della casa. Grazie al rivestimento in poliuretano, scelto anche per  la sua flessibilità e per la sua superficie simile a  uno specchio, la luce viene assorbita e diffusa all’interno del piano interrato.

L’involucro esterno dell’edificio è realizzato con sottili pannelli semitrasparenti, che lasciano intravedere la trama interna delle fibre della plastica.

I pannelli sono del tipo sandwich, con intercapedine areata tra due lastre di plastica fibrorinforzata rivestite di poliuretano, accoppiate a uno strato di materiale isolante traslucido. Questi pannelli vengono fissati meccanicamente alla struttura mediante l’uso di profili metallici a C di acciaio galvanizzato. Tra il profilo di acciaio e il pannello viene inoltre inserito un giunto termico in butile.

All’interno anche la scala di collegamento tra i piani, addossata alla parete meridionale, viene progettata  in parte con plastica fibrorinforzata.

I muri di questa residenza, non interrompono il rapporto tra interno ed esterno, ma intendo creare una continua relazione tra questi. La casa tradizionale giapponese viene in questo modo reinterpretata secondo un nuovo linguaggio materico.

CREDITS
Testi  a cura di: Carol Monticelli, Lucia Ticozzi
FONTI BIBLIOGRAFICHE
 Luigi Alini , (2005), Kengo Kuma : opere e progetti, Electa,Milano
 2002, “House in Tokyo” , Detail n.12, pp.1588-1591
Andrea Maffei, (2002), “ la casa di plastica” , Casabella n.706-707, pp.11-17
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
Fig.1,5 : 2002, “House in Tokyo” , Detail n.12, pp.1588-1591