Processo di tessitura ad intreccio
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DEFINIZIONE
DEL PROCESSO Mediante la tessitura i fili vengono combinati a formare i tessuti, strutture ad orientamento generalmente biassiale in direzione dell’ordito e della trama. Per ordito si intendono i filamenti orientati nella direzione del rotolo del tessuto, per trama i filamenti nella direzione ortogonale all’ordito. Generalmente dopo la tessitura viene applicato un finissaggio per aumentare la compatibilità fisica e chimica tra tessuto e successivo rivestimento. |
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Tessitura ad intreccio “I tessuti di base sono generalmente realizzati inserendo i fili di trama tra due strati di fili di ordito, a 90° rispetto ai fili di ordito, seguendo una costruzione disegnata dal numero di fili per cm e un modello di tessitura. I modelli di tessitura principali usati per le membrane sono la tessitura semplice oppure la tessitura a cesto (o panama) L’increspatura è minore nella tessitura panama.” (Forster, Mollaert, Zanelli, 2007) “La struttura intrecciata blocca i filamenti dell’ordito e della trama conferendo stabilità al materiale. I filamenti della trama e dell’ordito non sono completamente distesi ma, nel sovrapporsi alternativamente, si incurvano, dando forma alla cosiddetta “ondulazione interscambiabile”, aumentando così la deformabilità del tessuto. Normalmente il materiale è sempre più resistente nella direzione dell’ordito ed ha in tal senso un allungamento inferiore; infatti se si tensiona il tessuto lungo l’ordito questo subirà un allungamento proporzionale alle sue qualità elastiche, mentre nella direzione della trama si avrà non solo l’allungamento elastico ma, ancor prima, quello dovuto al recupero della inflessione delle fibre e quindi al loro “raddrizzamento”. … Per limitare gli effetti negativi del fenomeno citato, spesso i tessuti subiscono un processo conosciuto come prestiramento (sistema prècontraint), che consiste nel caricare biassialmente il tessuto con una forza pari al 5% del valore della resistenza a trazione delle strisce, imprimendo così una deformazione anelastica, che previene i successivi rilassamenti del materiale.” (AAVV, Hoepli, 1999)
CREDITS
Testi a cura di: Francesca Plantamura
FONTI BIBLIOGRAFICHE
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