Tendostrutture
Circo des Champs Elisée
Parigi, 1840 d.C.
Percorsi evolutivi
Epoca XIX secolo d.C.
Utilizzo: Civile
Luogo: Parigi, Francia
Caratteristiche: -
Materiali: Legno
Tipologia: Struttura con lanterna centrale
Progettista: Jacques-Ignace Hittorf
APPROFONDIMENTO
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PHOTO GALLERY

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Nel 1835, Louis Dejean, chiese e ottenne dal prefetto della Senna un terreno in concessione per costruirvi un edificio che gli permettesse di rappresentare spettacoli equestri. L’architetto incaricato, Jacques-Ignace Hittorff, inserì il progetto in un grande piano di riqualificazione urbana (Fig.7).

Il circo des Champs Elisée è uno dei primi esempi di edifici  stabili interamente costruiti in legno, a cui si ispirarono i circhi trasportabili che inizieranno ad apparire negli anni a venire. Si legge, in alcuni dialoghi dell’epoca, che la struttura, apparendo così leggera ed instabile, procurasse non poche perplessità da parte dell’amministrazione, restia a rilasciare l’autorizzazione di apertura al pubblico (Fig.2-6).

La pianta si sviluppa secondo un poligono di 16 lati, la pista di 13 metri era circondata dalla platea organizzata per accogliere 4000 persone (Fig.1).La parte centrale della struttura era sorretta da 16 pilastri in legno alti 6 metri, tanto sottili da non creare problemi di visibilità (Dupavillon, 1982).

La copertura, sebbene nei testi non sia descritta nello specifico, si può dedurre dalle immagini e dai disegni del progetto esecutivo: il tetto era costituito lamiera fissata all’intelaiatura in legno sottostante.

I muri esterni di mezzo metro di spessore non erano portanti, ma servivano solo da contrafforte agli elementi centrali più alti. 

Decorato alla maniera dei teatri antichi fu definito il più bel circo di Parigi.

Fu demolito nel 1900 per lasciare spazio all’Exposition Universelle.

CREDITS
Testi a cura di Pamela Foresti
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Dupavillon C., Architecture du cirque: des origines a nos jour, Editions du Moniteur, Paris, 1982
Zanelli A., Trasportabile, trasformabile. Idee per architetture in movimento, CLUP, Milano, 2003.
Labrouste M., Notice sur M. Hittorff, Institute Impériale de l’Accademie des Beaux Arts, 29 aout 1868.
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
Fig. 1-8: Dupavillon, 1982