Accanto alle applicazioni scientifiche, militari, aeree sorgono per le strutture pneumatiche anche le prime applicazioni terrestri.

Già nel 1917 l’inglese Frederik William Lanchester ebbe l’idea di utilizzare delle strutture di forma sferica gonfiabili come tetti per grandi capannoni. Nel suo brevetto si trovavano i particolari per le complete costruzioni pneumatiche. I progetti veri e propri si avranno però, solamente dopo la seconda guerra mondiale.

Nel 1943 fu presentato all’Architectural League di New York un progetto di Herbert Stevens ed Al Bush per un rifugio sostenuto da aria per una fabbrica di aeroplani.

Fu nel 1946 che l’ingegnere Walter Bird, assistente capo della divisione sviluppo del CAL (Cornell Aeronautical Laboratory) accettò l’incarico di trovare un riparo adeguato ad ospitare le antenne radar. Bird giunse alla conclusione che “una sottile membrana sferica non metallica e pressurizzata ad aria” avrebbe potuto fare al caso. Grazie all’esperienza raggiunta dall’industria delle materie plastiche e grazie agli studi sul vento, le escursioni termiche e le pressioni interne, nel 1948 Bird collaudò il primo prototipo a grandezza naturale di un Radome al CAL (Fig. 1). La struttura misurava 16,5 mt di diametro e fu la prima costruzione supportata dall’aria. Tale sistema permetteva la minimalizzazione dello spessore del materiale che, per le loro caratteristiche, non interferivano con i segnali radar.