Il polimetilmetacrilato (PMMA)
1933 d.C.
Scoperte invenzioni innovazioni

Il 1933 è l’anno in cui tra le plastiche termoindurenti si sviluppa e entra nel mercato il plexiglas, o polimetilmetacrilato (PMMA), o vetro acrilico, con la proprietà di trasparenza ai raggi solari, senza deformarsi. Otto Röhm e i suoi collaboratori avevano scoperto sei anni prima il vetro di sicurezza: avevano unito e incollato due lastre di vetro con una colla sintetica trasparente, affinché anche maltrattando questo doppio vetro incollato con un martello o picchiando contro con una punta, il vetro non si frantuma.

Ricerche successive con la ‘colla per vetro’ condussero fino al plexiglas, termine comunemente conosciuto oggi per denominare il polimetilmetacrilato: un materiale trasparente, leggero con proprietà ottiche, che lo rendono molto simile al vetro, con l’unico vantaggio di essere infrangibile. Gli impieghi di questo materiale si ritrovano comunemente nelle mani di tutti, ma inizialmente si producevano oggetti quali occhiali di protezione, maschere antigas, finestre per i dirigibili, oblò per gli aerei da bombardamento, catarifrangenti nei pedali delle biciclette, lucernari per gli autobus e tram, strumenti da disegno, righe e squadre, stoviglie, decorazioni.  Lo stesso Röhm produsse per uso personale lenti per occhiali i PMMA, che portò per tutta la vita. Il plexiglas è molto versatile e viene impiegato in tutti gli ambiti in cui può sostituire il vetro, in cui si richiede trasparenza, leggerezza e proprietà di antiinfrangimento. Viene usato, anche se meno frequentemente, nell’ambito per gli apparecchi per l’udito, per le protesi dentarie e come cemento osseo.

Il plexiglas produce a caldo, lo si può facilmente tirare, piegare, comprimere, se riscaldato, e con aria molto calda plasmarlo su uno stampo con una particolare forma. Quando è freddo è possibile segarlo, tagliarlo, fresarlo o anche lavorarlo al tornio.

Negli anni 1934/1935-1937 il know how relativo al materiale e alla sua produzione è stato trasferito anche negli Stati Uniti.

Negli anni Cinquanta divenne il prodotto concorrente al policarbonato, che è più caro, ma offre maggior resistenza. Da quel periodo in poi viene usato per produrre alcuni strumenti per la musica leggera: nel 1960 è stato prodotto il primo flauto trasparente su richiesta di un musicista.  Dopo il 1945 la domanda negli USA diminuisce. Riprende piede con la diffusione dei Juke-Boxes, come schermo trasparente, e come materiale per le insegne luminose. Nel secondo dopoguerra, in Germania si innalza la sua produzione per un’alta richiesta in ambito medico: protesi dentarie, lastre per odontoiatria, lenti sintetiche, vetri ottici. Usato per le protesi d’anca ha avuto un totale insuccesso, rispetto all’impiego in questo campo del polietilene, mentre ha dato grandi vantaggi come sostanza per la cementificazione delle ossa.

Nell’ambito edilizio, i primi impieghi, validi anche oggi, sono stati come pannelli per le coperture di giardini d’inverno e serre, per le pensiline di collegamento tra edificio per le coperture di stazioni ferroviarie. Il primo grande impiego di pannelli PMMA è stato nel 1972 come copertura dello stadio olimpico di Monaco su progetto di Günther Behnisch. Oggi viene impiegato nella tecnologia del fotovoltaico, oppure come protezione acustica delle pareti, come elemento di chiusura per le serre, per volte a botte, per insegne pubblicitarie e nastri luminosi, per la produzione di mobili di design e sedie, per acquari marini, realizzati in un unico pezzo di plexiglas. Grazie alla sua versatilità si realizzano lastre trasparenti o colorate, lastre alveolari, lastre antischeggia.

Nel settore aeronautico il plexiglas è stato impiegato per la prima volta come pannello trasparente per gli oblò dell’Airbus 320 e successivamente su molti aerei.

L’inventore

Otto K. J. Röhm, nato il 14. März 1876 a Öhringen e deceduto il 17. September 1939 a Berlin) era un socio fondatore, co-proprietario da anni e direttore dell’azienda Röhm & Haas.

Originariamente ffece apprendistato come aiuto farmacista, studiò in seguito Farmacia all’Università di Monaco e Tubingen.

Entrò in collaborazione, come Farmacista in visita, in uno studio di chimica a Tübingen; rapporto che concluse nel 1901 con una Dissertazione sui "prodotti da polimerizzazione di acidi acrilici".

Fecero seguito alcune occupazioni presso la ditta farmaceutica Merck così come presso una azienda di produzione di Gas di Stoccarda, in cui Otto Röhm si dedicò per la prima volta alla lavorazione delle pelli di animali, che egli trattava con soluzione chimica acquosa. La sua ricerca sfociò in una concia enzimatica per le pelli, per cui le industrie di pelletteria ne avevano un grande bisogno.

Otto Röhm studiò approfonditamente nel 1901 la polimerizzazione degli acrilici  Nel 1907 fondò insieme a Otto Haas l’impresa The Rohm & Haas a Esslingen. In particolar modo lo sviluppo e la produzione di polimetilmetacrilato (PMMA, Plexiglas) era un comparto che determinò il successo aziendale. Otto Röhm fu il primo chimico che isolò e utilizzò tecnicamente gli enzimi.  Nel 1920 trasferì la conoscenza sugli enzimi dall’ambito veterinario all’ambito farmaceutico e nel 1934 all’industria alimentare, nello specifico nel processo di chiarificazione del succo di frutta.

Nel 1909 trasferì l’azienda da Esslingen a Darmstadt, dove venne costruita una fabbrica più grande di fianco alle fabbriche di pellame nel comprensorio del Rhein-Main.nel 1912 vulcanizzò con del sulfuro i polimeri esteri per offrire prodotti gommosi, tuttavia si è dovuto aspettare fino agli inizi degli anni Quaranta per vedere le gomme acriliche. Nel 1915 Röhm riusci a ottenere il marchio registrato per il poliestere acrilico come legante per pitture.

La produzione commerciale dei polimeri acrilici inizio nel 1927 col nome di Acryloid e Plexigum e come strato intermedio nei vetri di sicurezza Luglas; tuttavia la produzione a pieno regime non iniziò fino al 1931


CREDITS
Testi a cura di: Carol Monticelli

l polimetilmetacrilato
Struttura molecolare e esempi di pannelli in polimetilmetacrilato, o vetro acrilico, sui quali viene applicato un film protettivo contro gli urti prima della messa in opera; è un materiale facilmente graffiabile.
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
...

www.made-in-china.com

www.cheme.washington.edu

FONTI BIBLIOGRAFICHE
Eisele Jo, Schoeller Walter, 2002, Kunststoffe in Architektur, in Detail, n.12, pag.1540
Hegger M., et alii, 2006, Atlante dei materiali, UTET, Milano
www.deutsches-kunststoff-museum.de