La N.A.S.A. e le altre organizzazioni di esplorazione spaziale avevano sviluppato a lungo nuove unità abitative intese a permettere agli astronauti di vivere e lavorare nello spazio. Numerose strutture gonfiabili furono proposte dalla Goodyear Aerospace Corporation negli anni ’60, quando questa era sotto contratto con la N.A.S.A..  

La prima e più grande di queste fu una struttura di 7,3 mt di diametro presentata nel 1961 per mostrare la natura compatta, le capacità termiche e strutturali degli strumenti gonfiabili. Questa stazione spaziale gonfiabile era concepita con unsistema di collettore ad energia solare e presentava una paratia interna in tessuto che poteva essere pressurizzata separatamente in caso di emergenza (Fig.1).  

Lo Stay Time Extention Module fu introdotto nel 1965 come prototipo di sistemazione lunare per ospitare due astronauti per un periodo superiore ai trenta giorni.  

Uno strumento gonfiabile similare ma più “largo” fu sviluppato nel 1968 e fu soprannominato Mobydick.  

La tecnologia pneumatica fu usata anche nei tunnel di trasferimento del personale e nelle chiusure d’aria. Il veicolo spaziale russo Vostok (Fig. 2) utilizzava una chiusura ad aria gonfiabile che per poco non causò un disastro nel marzo dell’ ’85, per un errore di calcolo, infatti, la misura della tuta del cosmonauta completamente pressurizzata era maggiore dello spazio d’entrata che non era quindi adeguato per essere attraversato.