Epoca | XX secolo |
Evento | Coppa America XXV edizione |
Luogo | New Port, Stati Uniti d'America |
Caratteristiche | Uso di materiali innovativi quali il mylar e il kevlar |
Vele in Kevlar orientate nel senso della trama | |
Ferzi orizzontali per rande e genoa, vele Spider Cut | |
Taglio ibrido a 5 giunti orizzontali | |
Materiali | Kevlar solo nel senso della trama |
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La Coppa America del 1983 è caratterizzata dalla introduzione di nuove tecnologie di confezionamento delle vele non più a cross cut ma warp oriented, ovvero con i ferzi orientati secondo la direzione di trama e non secondo quella di ordito.
Le principali innovazioni messe in campo sono dovuta al lavoro di ricerca di Tom Schnackenberg e Michael Richelson inventori delle prime vele triradiali. Queste tipologie di vele sono caratterizzate da due sole cuciture orizzontali, ogni angolo è radiale e disegnato per minimizzare le distorsioni della vela.
In questi anni vengono applicati alla disciplina velistica le prime simulazioni computerizzate relative all’analisi degli sforzi che agiscono sulla superficie della vela. I ferzi diventano conseguentemente di forme molto complesse per minimizzare il numero delle cuciture.
Prima delle ricerche di Michael Richelson i ferzi venivano orientati ,secondo calcoli approssimativi e intuitivi, solitamente a ventaglio in cui il lato corto era allineato secondo una linea (catenaria) che univa il punto di scotta con quello di dritta.
Le due barche finaliste : l’Australia II e la Liberty sono dotate entrambe di vele in fibre di Kevlar ma caratterizzate da un piano velico molto differente.
La Liberty ha vele (randa e genoa) orientate con fibre nel senso della trama e con ferzi orizzontali. La nuova tipologia di vela a taglio ibrido caratterizzata da 5 giunti orizzontali con bugna triradiale, progettato da David Hirsh si affermerà qualche anno più tardi con il nome di Spider Cut.
L’Australia II era invece dotata di spinnaker più piccoli del normale secondo una nuova strategia messa a punto da Tom Schnackenberg.
Ciampi, Paola Cinzia, Vele, nuovi materiali e coppa america, Tesi di laurea in disegno industriale a.a.2001-02, Politecnico di Milano, Campus Bovisa. | |
Dear I., (1980), The America’s Cup, an informal history, Stanley Paul &Co, London; | |
Rayer R. Thompson, (1995), The history of the Amercia’s Cup 1851-1995, Libreria del mare, Mursia, Milano; | |
Dennis Corner, M. Levitt (1998), The America’s Cup, St. Marth Press, New York; |
Fig.1: schema elaborato da Cristina Mazzola | |
Fig.2-5: tratte da: Giorgetti F., Yatch da regata. Storia ed evoluzione, White Star, Vercelli, 2007 | |
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