Strutture pneumatiche
Movie Movie
Olanda, Belgio, Germania, UK - 1966-'73
Percorsi evolutivi
Epoca materiali di sintesi
Luogo: Olanda, Belgio, Germania, Inghilterra
Caratteristiche: -
Materiali Pellicola plastificata, aria
Utilizzo: civile
Tipologia: mostra cinematografica
Progettista: Event-Structure Research Group
APPROFONDIMENTO
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Il cinema espanso fu un tentativo di creare una forma d’arte che rispondesse ai rapidi cambiamenti degli anni ’60. La tecnologia gonfiabile, in questo contesto, offriva la possibilità di dare uno sguardo all’ignoto, fuggendo per un momento dal mondo reale con la consapevolezza di ritrovarlo al proprio posto al ritorno.  

L’artista Jeffrey Shaw utilizzò forme pneumatiche in molti eventi di cinema espanso tra il 1966 e il 1973. Questi avvenimenti erano organizzati con un gruppo conosciuto come Event-Structure Research Group di cui facevano parte Theo Botschuijver, Tjebbe van Tijen e Sean Wellesley-Miller che operavano in Olanda, Belgio, Germania e Inghilterra. Il culmine dell’attività del gruppo nel cinema espanso si ebbe nel ’67 con MovieMovie che fu mostrato all’Experimental Film Festival a Knokke-le-Zoute in Belgio.  

Peter Weibel lo ricorda nel libro “Jeffrey Shaw: A User’s Manual” del ’97 in cui descrive MovieMovie come “un primo ambiente cinematografico in cui la combinazione di diversi aspetti del cinema d’avanguardia evoca un entusiastico riscontro unanime dal pubblico”. Nello stesso passaggio lo scrittore parla dell’evento spiegando che una pellicola plastificata venne gonfiata per realizzare una grande struttura a forma cilindrica terminante con due coni. La superficie del cono interno era bianca mentre quella del cono esterno era trasparente. Alcuni faretti proiettavano luci ed immagini colorate sulla superficie della struttura mentre all’interno di essa venivano svolte attività e venivano gettati alcuni palloncini bianchi; lo spazio veniva offuscato dal fumo per dare profondità alle immagini proiettate. Gli artisti, che indossavano tute bianche, si muovevano all’interno di grandi tubi bianchi. Durante il festival il pubblico si unì agli artisti saltando dentro la struttura, modificando quindi la forma della struttura con il movimento dei loro corpi e distorcendo le immagini proiettate.  

L’obiettivo di questo lavoro era di trasmutare il cinema convenzionale proiettato sullo schermo in un nuovo spazio di visualizzazione architettonico, cinetico e tridimensionale. Le superfici di proiezione multiple permettevano alle immagini di materializzarsi in più strati ed ai corpi degli attori e del pubblico di divenire parte dello spettacolo. Grazie a speaker interni ed esterni veniva controllato anche l’ambiente sonoro. (Figg. 8, 9, 10)

L’ Event-Structure Research Group tenne una serie di eventi simili dal titolo Corpocinema a Rotterdam ed Amsterdam nel ’67. La struttura base era una grande cupola di PVC trasparente gonfiato con aria sulla quale i film venivano proiettati dall’esterno. Queste proiezioni erano visibili agendo sulla superficie e creando temporanee condizioni per le quali le immagini proiettate si materializzavano dentro e sopra la superficie della cupola.

MovieMovie e Corpocinema differivano grandemente dagli altri esperimenti di cinema espanso perché enfatizzavano la forma e lo spazio in cui le immagini venivano proiettate piuttosto che le stesse immagini.  

Jeffrey Shaw sviluppò la tecnica di proiettare immagini direttamente sulla forma gonfiata con meravigliosi effetti come in “Cloud (of day sky at night)”. In questo lavoro Shaw aveva previsto un grande pallone a forma di nuvola sospeso nell’aria agganciato al tetto dello Stedelijk Museum di Amsterdam. Di sera venivano proiettate immagini del cielo mattutino su questa nuvola e lo scenario era completato da fumo artificiale e suoni amplificati del vento. (Figg. 3, 4)  

La gamma delle strutture gonfiabili sviluppate da Shaw e dal gruppo crebbe fino a comprendere grandi materassi rimbalzanti e recinzioni che permettevano alla gente di camminare sull’acqua. Questo tipo di dispositivi incoraggiò enormemente l’interazione del pubblico e divennero molto popolari in eventi come il Brighton Festival in Inghilterra (1968) e lo Strassenkunstfestival di Hannover, in Germania (1970).  

Il Waterwalk, ad esempio, era un pallone tetraedrico di 3m di altezza fatto di plastica trasparente (e a volte colorata). Una zip impermeabile consentiva alla gente di entrare e restare sigillati all’interno. Quando questa struttura leggera veniva gonfiata con l’aria, una o più persone potevano “camminare sull’acqua” camminando e ruotandola come in una ruota. Il grande volume d’aria all’interno del pallone dava agli occupanti il tempo necessario per il ‘viaggio’; in ogni caso bastava aprire la zip per uscire. Laghi, fiumi e mare erano i luoghi dove trovare queste struttura. (Fig. 7)

Un altro esempio è il Waterwalk Tube: un tubo gonfiabile di plastica trasparente, lungo 250 metri e di 3 metri di diametro posto sul lago Masch, collegandone le 2 banchine opposte. Questo ponte gonfiabile aveva delle chiusure ermetiche alle estremità ed il suo pavimento era a diretto contatto con la superficie dell’acqua. I visitatori potevano entrare in questa struttura quasi immateriale ed attraversare il lago come se camminassero sull’acqua. (Figg. 5, 6)

Gli Airgrounds erano, invece, un nuovo genere di strutture comprendenti architetture leggere e sensibili con cui il pubblico poteva interagire. Al Brighton Festival un gonfiabile a forma di piramide, con una pellicola esterna trasparente e una pellicola interna gialla, parzialmente imbottito, fu montato sulla spiaggia. I visitatori potevano entrare e giocare sulla sua soffice superficie. (Fig. 1, 2)

Verso la fine della sua attività, Shaw collaborò con alcuni artisti rock come i Pink Floyd, per i quali creò il famoso maiale gonfiabile che sorvolò lo stadio durante il loro concerto.
CREDITS
testi a cura di Valentina Pellegrino
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Topham S., 2002, Blow Up: inflatable art, architecture and design, Prestel, Munich
http://www.jeffrey-shaw.net/html_main/frameset-works.php3
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
Figg. 1-7: http://www.jeffrey-shaw.net/html_main/frameset-works.php3

Figg. 8-10: http://www.medienkunstnetz.de/werke/movie-movie/bilder/6/