Epoca: | XX secolo d.C. |
Funz. struttura: | Stadio |
Utilizzo: | Civile |
Luogo: | Rio de Janeiro, Brasile |
Caratteristiche: | - |
Materiali: | - |
Tipologia: | Architettura tensile |
Progettista: | Oscar Niemeyer |
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Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1939, una spiacevole interruzione congelò qualsiasi tipo di attività e, anche il lento avanzare verso l’Architettura Tensile non venne risparmiato. Quando l’attività edilizia riprese nel 1945, dopo il termine del conflitto mondiale, i progetti presentarono una sorprendente continuità di idee nel pensiero e nella crescita delle strutture tensili, confermato dalla volontà di alcuni architetti di riprendere motivi già sfruttati in precedenza.
Il progetto presentato dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer al concorso per lo Stadio Nazionale degli Sport di Rio de Janeiro, purtroppo però mai realizzato, vuole essere un chiaro esempio della ripresa dei principi tensili bruscamente interrotti dalla guerra. La proposta di Niemeyer era chiaramente ispirata al progetto proposto da Le Corbusier al concorso del Palazzo dei Soviet di Mosca, anch’esso mai realizzato. Egli riprende il motivo dell’arco parabolico, di sezione triangolare, che sovrasta e attraversa lo stadio (Fig.1).
Dall’intradosso della volta tiranti verticali, regolarmente disposti, sostengono l’ampia copertura che protegge gran parte delle tribune destinate al pubblico. Il metodo costruttivo di Niemeyer fa parte della tipologia delle coperture rigide sospese, non può quindi essere catalogato come una struttura dell’Architettura Tensile. Le applicazioni sempre più numerose delle coperture rigide sospese degli anni ’40, porteranno nell’arco di pochi anni a far comprendere ai progettisti le grandi potenzialità dell’Architettura Tensile.
Drew P., Tenisile Architecture, Crosby Lockwood Staples, London, 1976 | |
Sguerri L., Storia e Tecnica delle Tensostrutture, dai ponti sospesi alle architetture in legno lamellare, Biblioteca Galileo, Padova, 1995 | |
Fig. 1: Sguerri, 1995 | |
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