Tessuto in vetro/PTFE
Vita utile > 25 anni
Resistenza (KN/m) 124 /100
Allungamento a rottura Alto
Traslucenza 10 - 20 %
Infiammabilità Classe A
Tossicità Si, produzione di fumi tossici
Costo del tessuto 180 €/mq
CARATTERISTICHE E PRESTAZIONI
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Il tessuto in vetro/PTFE è un altro tessuto comunemente usato, che garantisce migliori prestazioni di durata e inerzia chimica verso agenti atmosferici e radiazione solare rispetto al tessuto in poliestere/PVC. La particolare traslucenza delle fibre di vetro lo rendono particolarmente adatto laddove siano necessari elevati livelli di illuminamento negli ambienti interni.

Questo tessuto è largamente utilizzato negli edifici di carattere permanente in particolare per la copertura di stadi e per le attrezzature fieristiche

Le sue principali caratteristiche cono l’alta resistenza e la lunga durata che in  genere supera i 25 anni.

Composizione del tessuto:

La fibra di vetro è ottenuta dalla fusione ad alta temperatura della sabbia silicea unita ad altri minerali.

La qualità del tessuto incide profondamente sulle caratteristiche di resistenza. Un tessuto in fibra di vetro viene descritto da alcuni parametri quali :

la grammatura : si esprime in gr/mq e può variare d 18 fino a 400 gr/mq. La regolarità della grammatura e dello spessore sono determinanti per la resistenza del tessuto poiché assicurano buona continuità di propagazione degli sforzi;

la composizione : determinata da n°fili/cm sia in ordito che in trama. I tessuti possono essere bilanciati, ovvero con la stessa quantità di fili nei due sensi, oppure unidirezionali orientati, con più fili in ordito o in trama. In particolare questo a seconda viene utilizzata per incrementare la resistenza in una particolare direzione. Alcuni tessuti possono essere anche ibridi, ovvero realizzati con fili in trama e ordito di differente composizione per sfruttare meglio le proprietà delle diverse fibre esaltandone la sinergia(es. vetro/aramidici);

l' appretto o finish : i tessuti ricevono un trattamento che aumenta la bagnabilità delle fibre e ottimizza l’aderenza con la spalmatura finale.

L’appretto più diffuso è composto da silani, che aumentano la resistenza della fibra consentendo il mantenimento delle sue proprietà meccaniche;

L'armatura : è il modo in cui viene realizzato l’intreccio trama /ordito. Il tipo di armatura a parità di fili, non influisce sulla resistenza meccanica di un tessuto, ma gli conferisce un diverso grado di rigidità e deformabilità.

Le armature più comuni sono:

Taffettà o plain: è la più diffusa, in cui ogni filo di trama pasa sopra e sotto ogni filo di ordito e viceversa. Questo tipo di armatura conferisce al tessuto ottima planarità e stabilità dei fili. Essendo poco deformabile è utilizzato prevalentemente per utilizzi in piano.

Twill o batavia : il filo di ordito scavalca più fili di trama e viceversa realizzando un intreccio più sciolto e di conseguenza più deformabile e con minore stabilità dimensionale.I tessuti con questa armatura vengono anche chiamati diagonali perché trama e ordito si incrociano secondo una linea scalare in modo da formare un caratteristico disegno spinato a righe diagonali.Trama e ordito però sono sempre ortogonali tra loro con orientamento 0-90°.

Raso o satin: anche in questo caso la trama cavalca più fili di ordito, però con una sequenza alternata rispetto al precedente. Ne risulta un intreccio leggermente legato che conferisce minor deformabilità. Unidirezionali (ud): con questo termine vengono indicati tutti i tessuti che non sono bilanciati. La composizione unidirezionale può essere ottenuta sia con un minor numero di fili in uno dei sensi, oppure con un filato di titolo più basso. La disparità della composizione viene indicata in percentuale sulla grammatura del tessuto, ad esmpio un tessuto da 100gr/mq. “ud” 80% significa che ha 80 gr. Difilato in un senso e 20 nell’altro. Questi tessuti sono in genere impiegati per la realizzazione di manufatti sollecitati a trazione o a flessione lungo un solo asse, sono quindi adatti per la costruzioni di derive e timoni di imbarcazioni.

Il PTFE o Teflon, secondo il marchio registrato Du Pont, è un fluoropolimero caratterizzato da una struttura molecolare in cui gran parte dei legami chimici presenti è di tipo C-F (Carbonio-Fluoro), uno cioè dei legami covalenti a più alta energia. Ne consegue che le molecole sono molto stabili, in grado di sopportare alti livelli di sollecitazione termica ed aggressione chimica, più di quanto riescano altri polimeri. Di contro, il loro costo spazia in un intervallo di valori molto ampio, dalle decine di migliaia di lire a qualche milione . per chilogrammo. Ciò spiega perché le applicazioni dei fluoropolimeri sono ancora molto limitate: questi materiali, infatti, sono utilizzati quando nessun altro polimero è in grado di soddisfare requisiti applicativi di severità da alta fino ad estrema.

Caratteristiche e comportamento al fuoco:

Il tessuto in vetro/PTFE viene prodotto in diversi spessori ed è classificato come non combustibile ( punto di fusione a 350°C), quindi adatto ad essere impiegato per la realizzazione coperture di grandi strutture pubbliche.

Non è colorabile, ma suo colore varia dal grigio sabbia nel momento in cui il prodotto esce dalla filiera produttiva ad un bianco candido se sottoposta alle radiazioni solari per circa 4-6 mesi.

L’effetto di sbiancamento permette alla radiazione solare di entrare in modo consistente illuminando diffusamente gli interni riflettendo al contempo la componente termica.

La grande inerzia chimica del polimero e l’elevata resistenza agli attacchi delle sostanze più corrosive come l’acido cloridrico, solforico, fluoridrico, lo rendono particolarmente adatto alla funzione di rivestimento protettivo delle fibre di vetro che tendono a perdere la loro resistenza a trazione in condizioni di elevata umidità.

Il tessuto è contraddistinto da buoni livelli di traslucenza alla luce solare ( circa il 24%), mentre le proprietà riflettenti si aggirano intorno al 70%.

Tipologie del tessuto:

I tessuti in vetro/PTFE vengono oggi commercializzati in 7 tipi dfferenti ( G1-G7). I prodotti adatti a scopi architettonici sono compresi nella gamma G3-G7, le cui caratteristiche possono essere facilmente confrontate con le cinque classi del poliestere/PVC.

La rigidezza delle fibre di vetro e la difficile malleabilità del PTFE rendono questo tessuto poco adatto all’impiego in edifici temporanei o trasformabili che prevedano numerosi e ripetuti piegamenti della membrana.

CREDITS
Testi a cura di: Cristina Mazzola
FONTI BIBLIOGRAFICHE E DELLE ILLUSTRAZIONI
A.A.V.V., Quaderni del manuale di progettazione edilizia: i materiali sintetici, Hoepli editore, Milano, 2003.

Hegger M., Atlante dei materiali, UTET scienze tecniche, Torino, 2000

Mazzola C., Zanelli A., Involucri innovativi : l’architettura si veste di stoffa, FRAMES n°126 /2007, Faenza Editrice

Saechtling H.,Manuale delle materie plastiche, Tecniche Nuove, Milano 1981

Zanelli A., Progettare con le membrane, Maggioli editore , Rimini, 2007

Fig.1: Karsten Moritz, Membrane materials in building, Detail n.6/2000 - Fig. 2-5: foto di Cristina Mazzola, campione fornito da Verseidag-Indutex


PRINCIPALI PRODUTTORI DEL MATERIALE DI BASE:
Fibra di vetro
Agy: http://www.agy.com/
BFG Industriies: http://www.bgf.com
Fiberglass Glast: http://www.fibreglast.com
Atex Interglas: http://www.interglas.fr/
Vetrotex: http://www.saint-gobainvetrotex.com/
Taishan Fiberglass: http://www.ctgf.com
PRINCIPALI PRODUTTORI DI PRODOTTO FINITO
Tessuto in vetro/PTFE
Chukoh: http://www.chukoh.co.jp/
Ferrari: http://www.ferrari-textiles.com/
Sheerfill: http://www.fff.saint-gobain.com
Taconic: http://www.4taconic.com/en/
Verseidag- Indutex: http://www.vsindutex.de/
 
DOCUMENTAZIONE TECNICA DEI PRODUTTORI (in formato .pdf)
Materiale di base / AGY (570 Kb)
Materiale di base / Saint Gobain (1,1 Mb)
Materiale _Taishan (200 Kb)
DOCUMENTAZIONE TECNICA DEI PRODUTTORI (in formato .pdf)
Prodotto finito / Saint Gobain (900 Kb)
Prodotto finito / Taconic (430 Kb)
Prodotto finito / Verseidag Indutex (180 Kb)