Il polietilene (PE) /2
1933 d.C.
Scoperte invenzioni innovazioni
« 1 - 2 - 3 - 4 »

Gli inventori del polietilene

Giulio Natta nacque a Porto Maurizio (oggi Imperia) nel 1903 da genitori liguri. Frequentò le scuole superiori e un biennio propedeutico universitario a Genova. Nel 1921 frequentò i corsi di ingegneria chimica industriale presso il Regio Istituto Tecnico Superiore (oggi Politecnico di Milano) dove si laureò nel 1924 a soli 21 anni. Il giovane Natta, ancora prima di laurearsi, si era dedicato ad attività di ricerca nel campo della Chimica, presso la sua abitazione a Milano in un laboratorio di ricerca, piccolo ma sufficientemente attrezzato.

Seguiva nelle stesso periodo corsi presso i laboratori dell’Istituto di Chimica Generale. In quel periodo il Politecnico di Milano, oltre ad essere una scuola formativa di solide competenze professionali, diventava un centro importante di ricerca scientifico tecnologica, dove la Chimica, per merito di Giuseppe Bruni (direttore dell’Istituto di Chimica Generale), assumeva un ruolo importante nel processo di integrazione tra la scienza, la tecnica e l’industria. Giulio Natta, divenuto allievo di Bruni, assimilò la filosofia del maestro e in tutta la sua carriera non dimenticò di coniugare i suoi interessi di appassionato ricercatore e di scienziato con gli aspetti industriali della chimica. Nel 1923, presso il Politecnico di Milano,  è stato fondato il primo Centro di studi roentgenografici e Natta iniziò la sua carriera scientifica in questo ambito, dedicandosi allo studio della determinazione della struttura delle sostanze chimiche mediante raggi X insieme a Giorgio Renato Levi, Adolfo Quilico.

Per allargare le sue conoscenze nel campo della determinazione delle strutture chimiche, Natta nel 1925 accettò una borsa di studio presso il laboratorio del prof. Seemann a Friburgo. Qui si sviluppavano tecniche di analisi delle strutture chimiche tramite diffrazione di elettroni. Questo periodo della vita di Natta fu determinante per i futuri interessi scientifici del giovane ricercatore. Qui infatti Natta entrò in contatto con il gruppo di lavoro di Hermann Staudinger che si occupava di macromolecole. In quegli anni lo studio sulle macromolecole era ancora pionieristico; Natta ne intuì l’importanza e le potenzialità e tornato a Milano iniziò uno studio sulla struttura cristallina di polimeri. Gli studi di Natta nel campo della determinazione di strutture mediante raggi X si orientarono oltre che verso i polimeri anche verso lo studio di materiali inorganici, Questi studi contribuirono a formare una solida e profonda preparazione per i futuri lavori che lo avrebbero condotto al premio Nobel. Però la duplice personalità di Natta, scienziato con una profonda preparazione teorica e tecnico attento alle applicazioni pratiche delle scoperte fatte, si evidenziò già nel 1926 con lo studio della sintesi del metanolo. Con questi studi, tra l’altro Natta affinò le sue conoscenze sulla catalisi.


« 1 - 2 - 3 - 4 »

CREDITS
Testi a cura di: Carol Monticelli

Il polietilene

Il polietilene, in granuli nell’immagine, il più semplice dei polimeri sintetici, è il più comune fra le materie plastiche, e deve la paternità a Giulio Natta (sopra) e Karl Ziegler (sotto), che condivisero il Premio Nobel per la chimica nel 1963.

FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
...
 

www.rimaplast.it

www.r-d-plastic.com/Italiano/ita-Granuli.htm

FONTI BIBLIOGRAFICHE
Eisele Jo, Schoeller Walter, 2002, Kunststoffe in Architektur, in Detail, n.12, pag.1540
Hegger M., et alii, 2006, Atlante dei materiali, UTET, Milano

www.deutsches-kunststoff-museum.de

www.natta.polimi.it