Il polietilene (PE) /3
1933 d.C.
Scoperte invenzioni innovazioni
« 1 - 2 - 3 - 4 »

Gli inventori del polietilene. Giulio Natta

Ormai affermato ricercatore fece una rapida e brillante carriera accademica: nel 1927 conseguì la libera docenza in Chimica Generale; nel 1933 vinse il concorso per la cattedra di Chimica Generale all’Università di Pavia; nel 1935 venne chiamato a ricoprire la cattedra di Chimica Fisica dell’Università di Roma; nel 1937 ricoprì la cattedra di Chimica Industriale al Politecnico di Torino; nel 1938 fu chiamato al Politecnico di Milano per sostituire Mario Giacomo Levi (costretto dalle leggi razziali a lasciare l’insegnamento) sulla Cattedra di Chimica Industriale dove rimase per trentacinque anni. Natta, ritornato al Politecnico di Milano, rinnovò l’insegnamento della Chimica Industriale, sino ad allora materia prevalentemente a carattere descrittivo e informativo. Basò il corso di chimica industriale su solidi principi di termodinamica, cinetica e catalisi, facendola diventare una materia formativa per gli ingegneri chimici. Negli anni successivi Natta si dedicò a una intensa e proficua attività di ricerca applicata senza trascurare di sviluppare anche la parte teorica. Tra queste attività si possono citare: gli studi sul metanolo, sulla formaldeide, sul butadiene e sulla catalisi e l’oxosintesi. Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, Natta entro in contatto con il mondo industriale degli U.S.A. Qui, lo sviluppo della petrolchimica stava trasformando radicalmente la chimica organica industriale, basata sino ad allora sul carbon fossile e sui prodotti di fermentazione. Natta comprese appieno le nuove potenzialità e possibilità offerte dagli idrocarburi insaturi, ora disponibili in enormi quantità. Inizio, su questi temi, una collaborazione con la Montecatini.

Dal 1948 approfondì gli studi sulle sintesi e le proprietà dei composti macromolecolari. Nel 1952, dopo avere ascoltato una conferenza di Karl Ziegler sulla polimerizzazione dell’etilene in presenza di composti alchilati di alluminio, Natta si convinse della possibilità di controllare la struttura della catena polimerica durante la sintesi. Iniziò così una collaborazione tra i gruppi di lavoro di Natta, Ziegler e la Montedison che condusse nel 1954 alla realizzazione del polipropilene isostatico. La strada per il premio Nobel era tracciata. Giulio Natta ricevette il premio Nobel il 10 dicembre 1963 a Stoccolma.

« 1 - 2 - 3 - 4 »

CREDITS
Testi a cura di: Carol Monticelli

Il polietilene

Il polietilene, in granuli nell’immagine, il più semplice dei polimeri sintetici, è il più comune fra le materie plastiche, e deve la paternità a Giulio Natta (sopra) e Karl Ziegler (sotto), che condivisero il Premio Nobel per la chimica nel 1963.

FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
...
 

www.rimaplast.it

www.r-d-plastic.com/Italiano/ita-Granuli.htm

FONTI BIBLIOGRAFICHE
Eisele Jo, Schoeller Walter, 2002, Kunststoffe in Architektur, in Detail, n.12, pag.1540
Hegger M., et alii, 2006, Atlante dei materiali, UTET, Milano

www.deutsches-kunststoff-museum.de

www.natta.polimi.it