I precursori delle scocche in architettura: Felix Candela /3
1910 – 1997 d.C.
Scoperte invenzioni innovazioni
« 1 - 2 - 3 »

La facciata principale della Chiesa della Virgen de la Medalla Milagrosaè un grande triangolo, mentre la facciata laterale ha la forma zigzagante generata dagli estremi triangolari della quattro cappelle laterali. In realtà la struttura di questa chiesa è il risultato di una successione di paraguas, con cui Candela ha giocato, modificandone la forma e rompendo la simmetria. Le colonne prendono una forma deformata, disegnata intuitivamente secondo i carichi che devono portare; i capitelli non esistono e praticamente non esiste il passaggio tra appoggio e copertura, che si risolve in un unico elemento. Anche l’alto campanile è fatto con hypars. Nel 1955 Candela, costruì con Enrique de la Mora e Fernando López Carmona una serie di strutture. La Capilla del Altillo ebbe una concezione completamente differente rispetto a quella della chiesa de la Medalla Milagrosa. Altra opera nata da questa collaborazione fu la Nuova Borsa dei Valori di calle de Uruguay a Città del Messico, in cui fu costruita una copertura di 15 x 26 m ed un'altezza di 8,25 m nel centro, sostenuta nei quattro angoli che fu il primo esempio di una realizzazione con il bordo libero, caratteristica qualificante dell’opera di Candela. A partire da questa volta a quattro rami, vi furono le varianti a tre, cinque sei e più rami, fino alle volte a pianta poligonale con la stessa soluzione di mantelli di iperboloidi.

Con questo tipo furono realizzati molti lavori, il più straordinario dei quali è la sala da pranzo dell’Hotel Casino de la Selva a Cuernavaca (di cinque rami) ed il ristorante Los Manantiales (di otto rami) ad Xochimilco, costruito tra il 1957 ed il 1958, per il progetto dell'architetto Joaquín Álvarez Ordóñez, dove le volte poligonali giunsero a 25 e 30 m di diametro.

Un’altra opera si caratterizza, nella sua grande produzione, per la qualità e la proposta innovativa: l’edificio dell’imbottigliamento della fabbrica Bacardi (1958). Sei grandi cupole di 30 metri di luce e 4 cm di spessore, disposte a coppia a formare tre file, coprono uno spazio di più che 5000 mq. Ogni cupola è a pianta quadrata e composta dall’incrocio di due hypar, con i quattro lati delimitati da archi di parabola con profilo inclinato a “bordo libero”, da cui derivano, nelle parti di accostamento, tratti triangolari verticali, chiusi a vetro, che permettono il passaggio della luce.

Uno degli ultimi lavori che ha progettato Candela è stata la copertura dell’atrio della stazione del Metrò Candelaria (1967), dove usa lo stesso tipo di ombrello di 6 x14 m, ripetuto per 22 volte, raggruppati in 11 coppie simmetriche che lasciano una navata centrale con l'illuminazione zenitale centrale.

Il progetto e la costruzione del Palazzo dello Sport per i giochi olimpici del 1968 in Messico rappresenta una particolarità nell’opera di Candela: un impressionante edificio a pianta circolare, al cui interno trova spazio una pista del diametro di 80 m. Per la sua realizzazione fu costretto a rinunciare all’usi di gusci di calcestruzzo, con cui poteva coprire fino a 30 metri, e ad usare una struttura di acciaio. Candela optò per una soluzione semplice: archi circolari di 140 metri di luce posti a graticcio, con una corda di 5 metri, che formano una griglia di 14 m. Il progetto è risultato una delle strutture sportive olimpiche più convenienti al mondo.


CREDITS
Testi a cura di: Carol Monticelli

Felix Candela
Il primo prototipo di paraguas (ombrello) (1949), copertura quadrangolare con quattro timpani di hypar e un pilastro centrale; la Città delle Arti e della Scienza di Valencia, dove la copertura dell’edificio d’accesso ed il ristorante sono parabolidi iperbolici in cls, realizzati con S. Calatrava.
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
Saito Yutaka (a cura di), Felix Candela, TOTO Shuppan, Tokyo, 1995.
 
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Chao E., Fèlix Candela: una lux nel corazon, in Construcción y Tecnología, rivista dell’Instituto Mexicano del Cemento y del Concreto, Mexico, dic. 2003.
Faber C., Las estructuras de Candela, México, Continental, 1970.
Giovannardi F., Felix Candela – Costruttore di sogni, pubblicazione in .pdf fuori commercio, Dic. 2006, disponibile su www.giovannardierontini.it
Saito Yutaka (a cura di), Felix Candela, TOTO Shuppan, Tokyo, 1995.